Recensione: Bridges To Burn

Di Angelo D'Acunto - 4 Marzo 2009 - 0:00
Bridges To Burn
Band: 16
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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72

Tornano a farsi sentire i 16, band proveniente da Los Angeles, attiva sin dai
primi anni ’90 e che propone uno sludge decisamente più orientato verso i
territori dello stoner rock più grezzo e diretto. Ed ecco quindi arrivare
Bridges To Burn, quinto full-length ufficiale della carriera, edito dalla
Relapse
Records
e che esce a ben sei anni di distanza dal precedente e ottimo Zoloft
Smile
.

Nessuna novità in vista per quanto riguarda il sound che contraddistingue
questo nuovo studio album dei 16: solita minestra a base di sludge ‘n’ roll che
si abbatte sugli apparati uditivi dell’ascoltatore con la delicatezza di un
pachiderma in età adulta. Roba trita e ritrita quindi, ma suonata e composta con
onestà, passione e, sopratutto, con tutta l’esperienza di chi ha alle spalle
quasi vent’anni di musica suonata. Se siete seguaci accaniti della band
capitanata da Cris Jerue sapete già cosa aspettarvi anche da Bridges To Burn,
mentre tutti gli altri si preparino ad una scarica di adrenalina costruita su
solide fondamenta di riff quadrati,
semplici e diretti, il tutto sparato al massimo volume e a velocità non
eccessivamente
elevate che cedono il passo, di tanto in tanto, a brevi e intensi momenti più
rallentati e dal netto sapore doom. Seppur l’originalità non sia la ricetta del
giorno sul menù della casa, il combo californiano riesce comunque a confezionare
una serie di brani convincenti e coinvolgenti, che difficilmente riusciranno ad
annoiare durante l’ascolto. Dodici sono le tracce a disposizione, le quali vanno a comporre una tracklist piuttosto omogenea
e decisamente ben strutturata, caratterizzata da un livello qualitativo medio
piuttosto buono. Su tutte spiccano sicuramente
i frenetici cambi di tempo dell’opener Throw In The Towel seguita subito dalla
delirante Skin & Bones (vera e propria mazzata nello stomaco
più stoner-oriented), la lentezza soffocante della coppia What Went Wrong/Permanent
Good One
e la violenza inaudita di Monday Bloody Monday.
Ottima la prestazione esecutiva dell’intera band, con in primo piano le
distorsioni fangose della chitarra di Bobby Ferry e i latrati rabbiosi di
Cris Jerue,
il tutto supportato da una produzione non modernissima, ma che comunque rende
giustizia a tutti gli strumenti presenti.

A conti fatti, nonostante non aggiunga tutto sto granché di nuovo, sopratutto
per quanto riguarda la discografia della band, Bridges To Burn è a
tutti gli effetti un disco più che valido, che gode di un songwriting piuttosto
ispirato e che, sopratutto, riuscirà ad essere apprezzato principalmente dai
seguaci della band californiana e da tutti gli amanti delle sonorità più grezze
e dirette.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Throw In The Towel
02 Skin & Bones
03 Me & My Shadow
04 Man Interrupted
05 Flake
06 Let Me Down (Again)
07 Monday Bloody Monday
08 Permanent Good One
09 So Broken Down
10 Thorn In Your Side
11 What Went Wrong
12 Missed The Boat

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