Recensione: Bring Out Your Dead

Di Marco Donè - 1 Aprile 2023 - 9:11
Bring Out Your Dead
80

Ci sono band che si ritrovano schiacciate da obblighi contrattuali, che diventano schiave dei diktat del mercato e sono obbligate a pubblicare un disco ogni due anni. Questi lavori, nella maggior parte dei casi, risultano l’uno la fotocopia dell’altro, e la tanto temuta autocitazione – e la conseguente perdita di ispirazione e passione – è sempre dietro l’angolo. Poi ci sono delle band diverse, che se ne fregano di questi obblighi e pubblicano un nuovo lavoro solamente quando sono convinte del valore artistico delle proprie composizioni. I greci Elysion fanno sicuramente parte di questa seconda categoria: attivi dal 2006, hanno pubblicato il proprio disco di debutto nel 2009 e nel 2023 rilasciano il terzo album in carriera, intitolato “Bring Out Your Dead”. E lo fanno a ben nove anni di distanza dal precedente full length.

Con “Bring Out Your Dead” gli Elysion toccano senza ombra di dubbio l’apice della propria carriera. Per poter comprendere il nuovo lavoro dobbiamo partire da “Someplace Better”, il disco pubblicato nel 2014 dal quintetto di Atene. Gli Elysion, infatti, partono proprio da quanto di buono avevano fatto con quell’album, puntando a dare maggiore risalto al lato emozionale delle singole canzoni, realizzando un platter carico di pathos. “Okay, ma qual è il genere proposto degli Elysion?” vi starete chiedendo. Eh, difficile da catalogare… Diciamo che la radice gothic metal è evidente, così come quella alternative metal. Se a questo aggiungiamo un pizzico di pop, che caratterizza soprattutto le linee vocali della bravissima Christiana Hatzimihali, abbiamo forse dato la chiave di lettura di “Bring Out Your Dead”. L’album ruota attorno alla splendida voce della già citata Christiana Hatzimihali, che risulta versatile, calda, espressiva. Le sue linee vocali, sentite e coinvolgenti, esplodono in ritornelli vincenti, in grado di fare la differenza, capaci di stamparsi in testa al primo ascolto. Ritornelli melodici, intrisi di un velo di tristezza – come si addice al genere proposto – che toccano nel profondo, emozionano, coinvolgono l’ascoltatore. Basta ascoltare il singolo ‘Crossing Over’ per ritrovare quanto appena descritto. Ma “Bring Out Your Dead” non è solo la voce della Hatzimihali, sia chiaro. Certo, la cantante è sicuramente la punta di diamante di questo lavoro, capace di valorizzare al massimo ogni composizione, ma sono tutti gli Elysion a girare alla perfezione. Le singole tracce risultano ben strutturate, e possono essere considerate la perfetta colonna sonora per dei testi colmi di sofferenza, di dolore, che analizzano i rapporti umani. Testi interpretati alla perfezione dalla già più volte citata Hatzimihali. Da segnalare, poi, la produzione del disco, moderna e curata, pronta a valorizzare ogni singolo strumento, che rappresenta un altro punto a favore di “Bring Out Your Dead”.

Va poi sottolineato il fortissimo potenziale radiofonico di “Bring Out Your Dead”, ma sia ben chiaro: con gli Elysion non ci troviamo di fronte all’ennesima female fronted band che punta tutto sull’immagine della propria cantante, tralasciando l’aspetto principale: i contenuti. Qui ci troviamo al cospetto di una band che sa il fatto suo, che sa come scrivere e comporre buona musica, e può contare su una cantante con la “C” maiuscola, che spazza via la concorrenza di nomi ben più blasonati. “Bring Out Your Dead” potrà piacere o meno, sulla soggettività dell’ascolto non si può dire nulla. Ciò che non può essere messo in discussione è il valore artistico del quintetto di Atene. “Bring Out Your Dead” è un lavoro riuscito in ogni suo aspetto e per il sottoscritto è uno dei dischi candidati a entrare nella top ten di questo 2023. Complimenti Elysion, avanti così!

Marco Donè

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