Recensione: Brother
Non capita spesso di trovarsi di fronte a lavori caratterizzati da una spiccata qualità musicale, intendendo con tale termine non soltanto il livello di produzione solitamente molto alto, ma il complesso emozionale trasmesso all’ascoltatore. Pur non avendo episodi in chiaro stile ballad, il lavoro che mi appresto a recensire riesce inaspettatamente a colpire nel segno e lasciarmi piacevolmente sorpreso.
Ci troviamo di fronte ad un gruppo da una molteplicità stilistica che varia dal classico rock al blues, dal country ad un raffinato A.O.R. con venature progressive, insomma un ampio campo d’azione che non finisce mai si stupire chi si pone all’ascolto.
Il sound è caratterizzato, nella fattispecie, da atmosfere prettamente on the road, brani che andrebbero ascoltati in sella ad una bella Harley, solcando le lunghe strade della California; riff di chitarra poderosi, anche se caratterizzati da un suono ovviamente poco distorto, ritmi trascinanti e una cantato veramente di spicco.
Si parte con Highway Jones, opener accattivante e veloce che sicuramente presenta a dovere il personale stile della band, seguita a ruota da Pretty As You Please e Bad Thing, splendida song tanto trascinante quanto breve, con un ritornello di un’orecchiabilità tale da alzarsi in piedi a battere le mani a ritmo, finché la melodia non sfuma lentamente, lasciando un’incredibile vuoto. Altri episodi degni nota sono Carnival, Peace Pipe e l’emozionante Saving Grace.
Risulta quasi superfluo analizzare nel dettaglio la voce di Kelly Holland (considerando che in alcuni dei 10 brani in scaletta suona anche percussioni e piano), in quanto risulta pressoché perfetta, sia a livello di intonazione che di espressione, con melodie che non cadono mai nel banale.
Ottima la prova di Audley Freed alle chitarre che, oltre a dimostrare di avere un ottimo feeling con lo strumento, è capace di trasmettere forti emozioni durante l’esecuzione di assoli, non particolarmente complicati, ma piuttosto espressivi, prediligendo soprattutto scale pentatoniche e sfruttando la tecnica del bending alla perfezione.
I Cry Of Love torneranno sulla scena nel 1997 dopo aver subito qualche cambio nella line-up, con l’abbandono di Holland che, da quanto ho potuto leggere tempo fa, era impegnato in un side-project, come cantante e, contemporaneamente, nel ruolo di batterista…
Il cd in questione rispecchia alla perfezione ciò che, a parere molto personale, definisco come una piccola perla del rock americano degli anni ’90.
Piacevole e raffinato.
Tracklist:
1. Highway Jones
2. Pretty As You Please
3. Bad Thing
4. Too Cold In The Winter
5. Hand Me Down
6. Gotta Love Me
7. Carnival
8. Drive It Home
9. Peace Pipe
10. Saving Grace
Line up:
Kelly Holland – vocals, percussions & piano
Audley Freed – guitars
Jason Patterson – drums
Robert Kearns – bass
Discografia:
Brother
1993 Columbia Records – Sony Music
Diamonds & Debris
1997 Sony Music