Recensione: Burning The Throne
Attivi come Trifixion dal 2000, precedentemente sulla scena come Demise, questi ragazzi di Padova hanno sfornato un demo dalla portata indiscutibilmente alta, che lascia ben sperare guardando a un domani e che potrebbe essere lo strumento migliore per ottenere un meritatissimo contratto. Non un dischetto mal registrato e con qualche spunto, ma un lavoro curato nella grafica come nel suono e, soprattutto, ricco di materiale: attraverso le 7 tracce che compongono il demo ci si avvicina chiaramente all’idea di base del gruppo, e si ha modo di vederla sviluppata con freschezza e cura sotto i più disparati aspetti. Una possibilità che ci è data proprio dall’attenzione dedicata a sviluppare ogni dettaglio in maniera professionale.
Tornando al discorso prettamente musicale, inutile negare la fortissima influenza morbid-angeliana; la band floridiana è evidentemente il più stabile punto di riferimento per il suono dei nostrani, anche se non mancano di citare in biografia band del calibro di Malevolent Creation, Cannibal Corpse e Deicide. Tutti possibili paragoni che a tratti emergono con una certa chiarezza, ma che non aiutano a comprendere la vera natura del Death Metal proposto con la stessa evidenza del paragone coi Morbid Angel. Di questi riprendono largamente l’approccio compositivo, e non è mancata anche una ricerca sonora (soprattutto per le chitarre) orientata ed ispirata dagli stessi.
Azzeramento di personalità? Impossibile quando ci si rifà a un gruppo così creativo e, inutile negarlo, unico. Tant’è che, una volta definiti i confini della propria musica, i Trifixion sviluppano un discorso piuttosto personale e sicuramente maturo. E’ eccellente il lavoro di chitarra, ben equilibrato tra estro creativo e linearità. E, guardando le canzoni nella loro totalità, lo studio delle strutture è ottimo, anche questo nella giusta via di mezzo tra l’essenziale e l’elaborato. A livello esecutivo tutto procede in maniera più che adeguata alle esigenze del genere, e, dall’unione di tecnica e scelta sonora, l’impatto ottenuto è letteralmente esplosivo.
Molto particolare il cantato: una sorta di screaming esasperato e leggermente effettato. Il timbro è particolarmente aggressivo, ma sicuramente anomalo rispetto a quanto si sente comunemente in giro. All’inizio mi era sembrato il punto debole del lavoro, ma, una volta abituatomi, l’ho trovato convincente e, soprattutto, molto personale. Difficile rimettere a criteri oggettivi questa scelta: il tempo e i giudizi dei singoli parleranno meglio di me. Mi limito a segnalare che personalmente, col passare degli ascolti, ho imparato ad apprezzare questa scelta, che si configura indiscutibilmente come la più anomala del cd.
Non rimane molto da aggiungere. E’ piuttosto inutile fare una rassegna delle singole tracce: basti sapere che non vi sono particolari differenze stilistiche, che il lavoro è omogeneo ma non ripetitivo. Considerato quale demo (mi affido alla biografia), Burning The Throne è eccezionale, al punto che sarebbe tutt’altro che assurdo proporlo come vero e proprio full-lenght. Difficilmente mi sbilancio su simili previsioni, ma in questo caso mi sento di affermare che sentiremo parlare ancora dei Trifixion, e ne sentiremo parlare in termini entusiastici.
Matteo Bovio
Tracklist
01. The End Begins…
02. I See
03. Dead Inside
04. Theater Of Blood
05. Forced By Flesh
06. Reality We Know Is A Lie
07. …When Darkness Falls
Contatti
Matteo Ventura
via Ist. Agrario 15
35143, Padova
348 7932460
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Line up
Matless – batteria, chitarra
Zabus – chitarra
Ashe – basso
Krom – voce
Fudo – chitarra