Recensione: Bury The Ones We Love

Di Fabio Vellata - 12 Ottobre 2013 - 21:57
Bury The Ones We Love
Band: Soldierfield
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2012
Nazione:
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76

Interessante proposta in arrivo dalle terre britanniche, storicamente crogiuolo di grandi fermenti musicali che, negli ultimi lustri, ha tuttavia un po’ perso brillantezza in termini qualitativi ed in frequenza di uscite davvero notevoli.

“Soldierfield”.
Un nome che, oltre ad identificare un famoso stadio di Chicago, lascia presagire intenzioni non propriamente salvifiche e dilettevoli per un quintetto di musicisti formatosi solo da un paio di anni dalle parti di Bradford, di cui, questo “Bury The Ones We Love” è la prima testimonianza discografica di un certo spessore.
Un approccio determinato e vigoroso (militaresco verrebbe da dire, giusto per mantenersi fedeli all’attitudine guerriera della band), si riflette in soluzioni musicali che – contrariamente alle attese – rivelano un buon gusto per la composizione di intrecci melodici energici ma comunque propensi a lasciare spazio alla facilità di ascolto e ad uno stile “solido”, ma ben lungi dall’essere troppo oltranzista e veemente.

Energico heavy metal old school, misto all’hard rock moderno di Alter Bridge e Creed ed al groove dei Black Label Society, rappresentano, infatti, la base di un EP di cinque tracce decisamente ben curato e dalla produzione scintillante, in cui emergono la personalità dell’ottimo singer Leigh Oates – davvero notevole – ed il potente contributo offerto da Andy Trott e Steve Wray (chitarre), Wayne Banks (Basso) e Jeff Singer (Batteria), artisti già coinvolti in vari progetti ma noti in particolare per essere stati associati dalla comune militanza al servizio di Blaze Bayley e del suo progetto Blaze.
Materiale insomma, che non proviene dalle mani inesperte di neofiti alle prime armi, ma da navigati session e stimati professionisti della scena.

Tonanti e ruvide, le ritmiche scandite dalla coppia di chitarristi esaltano il classico “wall of sound” pronto a scoppiare in ritornelli – drammatici e lancinanti – fondati su armonie orecchiabili e di buon impatto: “Feel Alive” e “Skyflower” su tutte, sono tracce che “danno il polso” di una band quadrata e pronta per giocare le proprie carte sulle scene internazionali, prendendo di petto un mercato molto popolato ma estremamente ricettivo – negli ultimi tempi soprattutto – nei confronti di analoghe offerte stilistiche.

Edito già da qualche mese, “Bury The Ones We Love” è il preludio di un full length previsto in uscita, sempre tramite Metalbox Recordings, nel corso dei prossimi mesi.
Le avvisaglie per una bella botta di heavy adrenalinico ed intenso modern hard rock ci sono davvero tutte…

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