Recensione: Calling The Gods
La Germania, proprio come l’Italia, è un paese che ha assistito, più o meno dalla metà degli anni ’80 ad oggi, alla nascita di tantissimi gruppi divenuti veri e propri simboli del Power Metal mondiale (basti pensare a realtà importantissime come Blind Guardian, Gamma Ray, Grave Digger, Running Wild e tantissime altre ancora ).
Attivo dal 2006, il quintetto teutonico dei Civilization One, dopo aver pubblicato l’album d’esordio nel 2007 (intitolato “Revolution Rising“), arriva al traguardo del secondo lavoro in studio pubblicando quest’anno “Calling The Gods“.
Proprio come i gruppi prima citati, anche i Civilization One propongono un Power Metal molto semplice, melodico e diretto, suonato in modo impeccabile e impreziosito da una produzione pulita e curata.
Peccato che, purtroppo, l’entusiasmo non possa essere altrettanto al riguardo del songwriting e quindi delle canzoni che compongono il disco.
Negli oltre quaranta minuti complessivi di “Calling The Gods“, infatti, la band tedesca non riesce a produrre nulla di particolarmente esaltante, inanellando una serie di brani a dire il vero, noiosi e totalmente incapaci di donare emozioni all’ascoltatore.
Del tutto anonime e inutili risultano essere canzoni come la title track, “The Land In Flames“ e “Archange“, che purtroppo, pur contenendo qualche soluzione chitarristica interessante, appesantiscono molto l’ascolto dell’opera, impedendole di scorrere agevolmente fino alla fine.
A peggiorare la situazione arrivano anche due canzoni come “Believing The Dreams“ e “Dreams Of Fire“ (incluse nell’album come Bonus Track), che incredibilmente riescono a snaturare il sound del quintetto, sembrando quasi uscite da una compilation Dance degli anni ’80 / ’90.
L’unico punto a favore per questo platter arriva dalla piacevole “The Supernatural Virtue“, che fortunatamente porta una ventata di aria fresca, senza però purtroppo riuscire a risollevare in modo determinante le sorti di un album fiacco e piatto.
Passo falso dunque per i tedeschi Civilization One. ”Calling The Gods“ è un disco che, malgrado l’innegabile elevata preparazione tecnica dei musicisti coinvolti, non riesce a decollare, risultando spento e privo di idee significative.
In ogni caso, si spera che il combo tedesco possa imparare dai propri errori, evitando così altre delusioni tanto evidenti in futuro.
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Tracklist:
01. AAzis (intro) 00:53
02. Calling the Gods 03:27
03. The Land in Flames 0:45
04. Archangel 04:08
05. Evil Eye 04:42
06. Hell Awaiting 03:48
07. True Believer 03:39
08. Reunite 03:29
09. The Supernatural Virtue 03:26
10. New World 03:43
11. Spirit in the Wind (Bonus Track) 03:41
12. Believing the Dream (Bonus Track) 02: 57
13. Dreams of Fire (We Unite As One) (Bonus Track) 03:20
Line Up:
Chitral Somapala – Voce
Pierre-Emmanuel Pélisson – Basso
Michael Stein – Batteria
Oliver Marmann – Chitarra
Nicklaus Bergen – Chitarra