Recensione: Cats And Dogs
Rientro sulle scene col botto per i Talisman che dopo cinque anni dall’ultimo studio album tornano con un lavoro, dal titolo di Cats and Dogs, contenente dodici pezzi di puro e incontaminato hard–rock melodico. Preceduto dal recente live album, che catturava l’esibizione della band allo Sweden Rock Festival e che sanciva il rientro definitivo sulle scene, i Talisman tornano con un prodotto altamente competitivo e che rilancia la band sulla scena, non intaccando quanto di buono il gruppo ha fatto finora, anzi aggiungono un tassello importante alla loro discografia. Passati di recente anche in Italia per alcuni concerti, personalmente ho potuto vederli nel caldo ambiente dell’Indian Saloon di Bresso (MI) dove il gruppo ha offerto un’ottima esibizione, nonostante non godesse di suoni all’altezza della situazione. Punto di forza è il singer che dal vivo è una vera forza della natura, salta come un grillo e intrattiene il pubblico dall’inizio alla fine del concerto, ed è stato anche autore di un paio di siparietti veramente comici. Naturalmente la band non è da meno, Jacob al basso è bravissimo, ed anche il chitarrista Fredrik Akesson (rientrato di recente nella band) è stato autore di una performance degna dei migliori axe-man. Compongono il disco dodici brani che ci regalano sfaccettature diverse del gruppo passando dall’hard-rock più puro a brani dal sapore funk, senza dimenticare il lato più A.O.R.. Pezzo d’apertura è Skin On Skin, con un andamento hard-rock ed un ritornello veramente accattivante, in un brano che ti dà la giusta carica mettendo bene in chiaro che i Talisman sono tornati e fanno sul serio. Segue la bella e più melodica Break It Down dove brilla il lavoro di chitarra di Frederik Akesson. Make Believe è aperta da un arpeggio e da una linea melodica dettata dalla voce di Soto, ma poi il brano assume i connotati di un funky, con una sezione ritmica che pompa a tutta manetta; coinvolgente il coro centrale, dal sapore A.O.R, con un Soto che ci regala un ottimo momento interpretativo. Un giro di basso ed inizia Love Will Come Again, un pezzo cadenzato con un basso in evidenza ed un ottimo lavoro della sei corde. Giri di basso e una ritmica micidiale caratterizzano la veloce e heavy Outta My Way, il tutto contornato dalle linee vocali di Soto che ci coinvolge nel ritornello. Gran brano che ci regala una prova maiuscola da parte di tutto il gruppo con una porzione strumentale degna di nota. Friends To Stranger è un brano Hard-rock più cadenzato e meno furioso della song precedente. Nella seguente Sorry esce il lato più melodico e A.O.R del gruppo: ottima la prova di Soto. Il pezzo seguente Trapped è un rockaccio molto torrido e cadenzato, bello e in rilievo il solo di chitarra: buon brano ma non coinvolgente. Il pezzo seguente M.O.M è un’ottima hard-rock song con un bel lavoro di ritmica. Wherever, Whenever, Whatever è aperta dal basso e dalla voce dell’ex singer di Malmsteen ed è una bella ballad molto sostenuta nel ritornello, sicuramente una canzone di tutto rispetto. Segue Lost in Wasteland, una canzone dalle atmosfere molto settantiane, dettate dai riff dell’ottimo axe-man. Atmosfere che riaffiorano anche in Hell In Paradise dove si sente qualche cadenza alla Black Sabbath, e con questo brano i Talisman concludono quarantacinque minuti d’ottimo hard-rock ed in cui gli amanti di queste sonorità troveranno pane per i loro denti.
In conclusione un disco molto bello, forte di un’ottima produzione (i nostrani Planet Studios di Acqui Terme) e ottime canzoni; il lavoro a mio parere si colloca tra le uscite migliori in ambito hard-rock.
Franco Spruss.
Tracklist:
Skin On Skin-Break It Down-In Make Believe-Love Will Come Again-Outta My Way-Friends To Stranger-Sorry-Trapped-M.O.M-Wherever,Whenever,Whatever-Lost In Wasteland-Hell In Paradise