Recensione: Ceramic Placebo For A Faint Heart
Lorenzo Morresi – Vocals
Daniele Tiberi – Bass
Stefano Wosz – 7 Strings Guitar
Matteo Belli – Syntesizers and Programming
Roberto Cardinali – Drums
Frutto maturo di un orgoglio death metal tutto italiano, questo disco segna l’esordio definitivo di un gruppo spietato nel suo tentativo di abbattere le mura underground diventate ormai troppo strette. Prova che basta prendere cinque dei nostri migliori ragazzi per mettere paura al panorama europeo, gli Edenshade superano la fase demo con un album degno di comparire fra le rivelazioni più micidiali degli ultimi mesi qui in Italia, un death metal che sfrutta la violenza per far sentire la tecnica a suo agio nel vostro cervello: una sezione ritmica da guerra mondiale al servizio di sette corde che non vogliono stare sedute composte, tutto questo amalgamato nella nuova straordinaria concezione di utilizzo delle tastiere in questo genere di musica. Il disco è costituito da dieci tracce per una durata media che supera i quattro minuti abbondanti per pezzo in cui il gruppo rivela una crescita artistica rispetto alle precedenti dimostrazioni di forza, l’album sembra costituito da un’unica canzone di cinquanta minuti forte di un’estrema personalità e di un’audacia non proprio consueta. La registrazione in studio gode di un livello esecutivo impeccabile, la scelta dei suoni si rivela alle mie orecchie in modo entusiasmante all’interno di un contesto in cui la seconda chitarra viene sostituita da una tastiera: incastonare componenti strumentali così diverse nel death metal e riuscire a produrre un sound che risulti tanto coerente come in questo caso è sicuramente una delle prove più difficili a cui il gruppo si è sottoposto, prova superata a pieni voti! Come ho potuto già evidenziare nel caso dei Synaptic di Massimiliano Wosz, anche questa volta ci troviamo di fronte ad una produzione eccellente, tale da mettere in evidenza al meglio non solo gli strumenti ma anche la voce candida e graffiante allo stesso tempo del giovane Lorenzo Morresi. Ceramic Placebo For A Faint Heart è stato registrato tra la fine del 2001 e l’inizio del 2002 agli Outer Sound Studios di Roma con la partecipazione di Giuseppe Orlando e Massimiliano Pagliuso dei Novembre (quest’ultimo impegnato anche nella registrazione di due assoli nella quinta e nell’ottava traccia), mentre il mastering è stato curato dallo stesso Stefano Wosz nei suoi Duality Studios.
L’apertura chiamata The Pathology Of Incest costituisce immediatamente un ottimo resoconto di quanto proposto nell’intera release, la chitarra sembra sospesa in un armonico litigio con la batteria di Roberto Cardinali. Nella seconda metà del pezzo, mentre la voce scopre nuove forme di espressione, le tastiere fanno la loro definitiva comparsa con Matteo Belli che si unisce ad una danza controtempo in compagnia di una sezione ritmica forte di un Daniele Tiberi davvero in forma. Insomma non solo aggressività in un lavoro dove alla violenza e alla tecnica si unisce la raffinatezza, lo stile e il gusto di cinque musicisti che sanno fare buona musica pur scegliendo strade impervie e contrastanti, è così che nascono pezzi strumentali senza titolo come quello in terza posizione o intermezzi acustici ed atmosfere gelide. Con un assolo Massimiliano Pagliuso apre il sipario a The Inconstancy Of April dove il gruppo riprende sonorità precedenti con un growl bassissimo ed oscuro, mentre in sesta posizione ci aspetta un’insaziabile The Elegant Curse Of Understanding trascinante ed indescrivibile nel suo motivo principale verso la parte conclusiva dell’album che lascio a voi per non essere troppo ripetitivo. Alzo il volume ed auguro buon ascolto a tutti!
Andrea’Onirica’Perdichizzi
Trackist:
01. The Pathology Of Incest
02. A Fact Of Egoism
03.
04. Unreasonable Heartbeating Diminuendo
05. The Inconstancy Of April
06. The Elegant Curse Of Understanding
07. Some Pain We Shared
08. Part2
09. Stigma.9
10. Scent Of A MidSummer Dawn