Recensione: Ceremonial

Di Alex Casiddu - 31 Gennaio 2013 - 0:00
Ceremonial
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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82

Sei anni!

Tanti ne sono passati dall’ultimo lavoro in studio firmato Pink Cream 69, ed ovviamente l’attesa è stata notevole per il come back di questa band che occupa un posto importante nel panorama hard rock europeo.
La formazione che si presenta a questo nuovo appuntamento discografico, intitolato “Ceremonial”, è pressochè intatta, l’unico cambio è stato dietro alle pelli, dove ora siede Chris Schmidt in sostituzione dell’ex Kosta Zafiriou.
Alla voce troviamo sempre David Readman, le due chitarre restano saldamente nelle mani di Alfred Koffler e Uwe Reitenauer, così come il basso di Dennis Ward, che ricopre anche il ruolo di produttore.

Dopo la presentazione di rito veniamo alla cosa più importante, ovvero la musica: dodici tracce di hard rock come sempre ben suonato e ricco di spunti melodici, già dall’iniziale “Land of confusion”, brano che a tratti assume toni orientaleggianti e ci presenta una band che offre suoni più duri rispetto al vecchio standard, molto vicini a quelli degli Europe più recenti.
“Wasted years”, pur confermando la direzione più heavy, diventa un pezzo molto arioso grazie al ritornello e alla coralità di tutti i componenti: una vera e propria canzone da stadio in grado di accontentare di sicuro i fan che su “Ceremonial” ripongono grosse aspettative.

Se con questo inizio la band mostra un volto più moderno, appoggiandosi su suoni più pesanti, con “Special” si prende decisamente il volo con una canzone perfetta sia negli arrangiamenti che nei cori. Un pezzo che finirà per essere uno degli apici di questa nuova fatica: possiamo scommettere che appena terminata la song, la gran parte degli ascoltatori tornerà indietro per risentirla subito un’altra volta.
“The tide” è invece la classica rock ballad che piace alle ascoltatrici più romantiche, ma che si farà apprezzare anche dai loro colleghi di sesso opposto. Altro centro messo a segno dai teutonici.
Proseguendo, c’è poi da segnalare “Right from wrong”, song completa sotto tutti i punti di vista, dalle vocals di David -espressive e in grado di dare il giusto pathos in ogni situazione – fino agli intrecci chitarristici della coppia Koffler/Reitenauer, autori di un muro sonoro invalicabile con riff trascinanti che non fanno prigionieri.
Un’altra perla d’indubbio valore è riconoscibile in “Passage of time”, ballad mid-tempo dove per l’ennesima volta – come se ce ne fosse bisogno – ci troviamo ad apprezzare la voce intensa e carismatica del singer,  vero punto di forza dei Pinkies.

“I came to rock” arriva sul finale e, come un fulmine a ciel sereno, spinge alla massima velocità scatenando l’headbanging più furioso: nel suo essere così diretta – il titolo dice tutto –  si dimostra una song efficace, senza fronzoli, proprio come le più grandi rock song che hanno fatto la fortuna di band come Saxon e Scorpions.
Dopo brani di altissimo livello, come quelli ascoltati fino ad ora, spetta a “King for one day” e “Superman” il compito di chiudere e, proprio nel finale,  troviamo gli episodi meno movimentati di “Ceremonial”, dove la band sembra sia già cosciente d’aver messo a segno un colpo grosso, e si concede una meritata passerella con aperture mid tempo dal sapore AOR.

In conclusione la prima cosa che viene spontanea dire è che, se per avere uscite discografiche eccellenti e ben fatte, sia come esecuzione che produzione, ci vogliono sei anni di attesa…ben venga.
A questo proposito non si comprendono le ragioni per cui molte band si intestardiscono nel pubblicare per forza album mediocri ogni anno: i Pink Cream 69, infatti, ci dimostrano che, dopo qualche anno di riposo, si può tornare sulle scene alla grandissima e lasciare il segno.

Siamo all’inzio del nuovo anno e se queste sono le premesse possiamo essere ottimisti.
Ci sarà da divertirsi!

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Tracklist:

01. Land of Confusion   
02. Wasted Years
03. Special
04. Find Your Soul
05. The Tide      
06. Big Machine     
07. Let the Thunder Roll
08. Right or Wrong
09. Passage of Time     
10. I Came to Rock     
11. King for One Day      
12. Superman

Line Up:

David Readman – Voce
Alfred Koffler – Chitarra
Uwe Reitenauer – Chitarra
Dennis Ward – Basso
Chris Schmidt – Batteria
 

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