Recensione: Champion Eternal
Non ho alcun dubbio nel definire i toscani Domine una delle migliori band in ambito Power / Epic del panorama europeo. In un genere che si sta saturando sono riusciti ad emergere e a differenziarsi dalle altre nuove leve. Il successo è arrivato solo con l’ultimo, e più melodico, Stormbringer Ruler che li ha portati ad esibirsi nel 2002 al mitico, ed esclusivo, Wacken Open Air Festival. Tuttavia anche l’epico debutto ha fin da subito messo in evidenza le capacità tecniche e compositive del gruppo. I punti di forza risiedono sicuramente nell’ugola possente e alta di Morby e nel songwriting fresco e mai banale del leader Enrico Paoli. Uscito nell’anno del rhapsodiano Legendary Tales, Champion Eternal è un cd d’esordio di spessore con canzoni che non hanno paura di passare abbondantemente i cinque minuti. Dopo un’intro anonima The mass of chaos irrompe con un lavoro di basso penetrante e oscuro, in perfetta sintonia con le cupe atmosfere ben evotate dal solos finale. Un arpeggio delicato apre le danze per The chronicles of the black sword. Una song complessa e lunga dalla sezione ritmica lenta che riesce a coniugare con maestria organi e riff solenni mentre il grandissimo Morby vince la sua sfida, quasi personale, contro una produzione ingiusta per la sua voce eccezionale. The freedom flight mostra tempi assatanati e solos dall’impatto immediato. Le strofe che volano veloci riescono a impersonare bene il “volo della libertà” mentre il chorus pomposo rasenta la perfezione. Army of dead è una marcia imponente, decisa e inarrestabile che diventa sublime quando improvvisamente accelera, per poi fermarsi poco dopo e ripartire con maggiore decisone dopo un acuto impressionante del singer. Dopo le tetre Dark emperor e Rising from the flames il ritmo si alza decisamente. In The midnight meat train il basso di Riccardo Paoli ( ottima la sua prova in tutto il disco ) imperversa assieme alla batteria per dare vita ad un brano veloce e convicente sotto ogni punto di vista. Godibilissimo il cantato altalentante così come i solos intensi che costellano 4 minuti e mezzo di power speed metal senza tanti fronzoli che con forza si abbatte su chiunque lo ascolti. Champion Eternal finisce con la title track. Una suite originale e mutevole, essendo costellata da innumerevoli e riusciti campi di passo, da dividere in 7 parti che riassume in 12 minuti tutta l’epicità e le indubbie qualità dei toscani. In conclusione mi inorgoglisce, non poco, il fatto che i Domine siano italiani. Un gruppo che fin dagli esordi ha dimostrato di essere una formazione capace di sfondare. C.E. è davvero un cd bellissimo e io non posso che consigliarlo a tutti.
Tracklist
- Hymn (intro)
- The mass of chaos
- The chronicles of the black sword
- The freedom light
- Army of the dead
- The proclamation
- Dark emperor
- Rising from the flames
- The midnight meat train
- The eternal champion.