Recensione: Chaos Elecdead

Di Daniele D'Adamo - 29 Aprile 2011 - 0:00
Chaos Elecdead
Band: Insidead
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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52

Lancio in grande stile, da parte della Massacre Records, per “Chaos Elecdead”, debut album degli Insidead: produzione di R.D. Liapakis (Mystic Prophecy, Suicidal Angel) presso i Music Factory Studios di Kempten (Ger), album artwork di Meran Karanitant (Six Feet Under, Hatebreed, Dimmu Borgir) e tutto quanto altro necessario per spargere il più possibile ai quattro venti il nome del quartetto ellenico. Quartetto nato ben quattordici anni fa per mano del bassista greco/svedese Nick M., ma solo ora parte di un contratto discografico professionale che supera, quindi, i promo incisi nel 2006 e nel 2007.

Tanta precipitazione nell’issare sul pennone più alto della nave una band che non ha mai dato segno di sé se non con una partecipazione – seppur importante – al Wacken Open Air 2009, se non sospettare, fa almeno riflettere. Riflettere sul fatto che anche il thrash sia diventato, anche lui, genere da ammaestrare per il mainstream. È così, oppure siamo di fronte davvero a una band che meriti di essere spinta con tanto vigore dalla propria casa madre?   

Ho citato il thrash perché di questo si tratta. Un thrash sì edulcorato dalle classiche contaminazioni quali groove, nu e post (-thrash), ma pur sempre foriero di un estro nerboruto, riottoso e aggressivo. Caratteristiche che si trovano, infatti, nel sound dell’ensemble ateniese; costruito sul veemente guitarwork della coppia George T./Jim T. e sull’avvolgente, robusto ritmo dettato da basso (Nick M.) e batteria (Jim M.). Non aspettatevi velocità da capogiro e/o riff segaossa: il suono degli Insidead è sì potente, ma non certo estremo. Come estrema non è l’ugola di George T. Anzi. Lasciando anche perdere la troppa vicinanza al tono della voce di Tom Araya (“Chaos Elecdead”), il buon George si danna l’anima senza riuscire a rendere personale le sue linee vocali che, invero, sanno di ‘già sentito’ in modo pressoché totale. Quando, addirittura, non appaiono tirate oltre i limiti del cantante stesso (“In My World”, “Second Face”). Insomma, nonostante i proclami promozionali, non sembra di esser così distanti da gente come Ektomorf o Cavalera Conspiracy, giusto per avere l’idea immediata dello stile proposto dai quattro cavalieri dell’Attica. Stile ben lungi, pertanto, dall’essere originale e, neppure, personale: anche in questo caso si tratta, come per il vocalist, di déjà vu.

Detto della foggia musicale, non rimane che descrivere le canzoni. Canzoni che, insieme, raggiungono la durata di poco più di mezz’ora; con che alimentando i sospetti che “Chaos Elecdead” sia stato messo in piedi in fretta e furia. O quasi. La partenza non è male: “No I.D.” ha un buon tiro, è della giusta potenza e, non ultimo, ha un ritornello accattivante che svela subito le reali intenzioni dell’act ateniese. Intenzioni, cioè, rivolte verso la parte più ‘easy-listening’ dell’auditorio metal. Sensazione, questa, confermata dalla successiva “Blood 4 Blood” che, fra un f**k e l’altro, è costruita apposta per far risaltare un ruffiano ritornello catchy in cui, però, la voce di George T. mostra (di nuovo) la corda. Immancabile l’hit, facilmente individuabile nella semi-ballata “Time”, ben contornata dalla ruvida ma dolce “In My World” e dalla riottosa ma melodica “Rise My Head”. Il resto del platter si consuma con grigia rapidità e irrisoria facilità, segno che il songwriting non è di gran livello. Anzi, nonostante la propensione alle facili melodie da parte di Nick M. e compagni, alla fine dei conti manca, proprio, la ‘canzone sbanca tutto’ (come “Enter Sandaman”, per fare un esempio).

“Chaos Elecdead”, quindi, risponde al più classico dei cliché commerciali: musica per vendere, e nulla più. Con l’aggravante che gli Insidead non sono, nemmeno lontanamente, i Metallica. Con che i sospetti iniziali in merito alle intenzioni di questo progetto si sono rivelati, ahimè, fondati. Tuttavia, in fin dei conti, si può tirare un sospiro di sollievo: il thrash non è così ammaestrabile!

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. No I.D. 4:18
2. Blood 4 Blood 4:26
3. Time 3:38
4. Chaos Elecdead 3:34
5. In My World 4:21
6. Rise My Head 4:12
7. Away From Me 4:52
8. Have No Fear 3:23
9. Second Face 4:00               

All tracks 36 min. ca.

Line-up:
George T. – Vocals, guitar
Jim T. – Guitars
Nick M. – Bass
Jim M. – Drums, backing vocals
 

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