Recensione: Choronzonic Force Domination

Di Giorgio Vicentini - 3 Marzo 2005 - 0:00
Choronzonic Force Domination
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
63

Qualcuno deve aver fatto uno sgarro a questi colombiani perchè sono proprio arrabbiati e non sembrano volersi calmare. Me li immagino sul palco a gambe divaricate piazzati come panzer, imbracciando i loro strumenti come si tiene un ariete, con il cantante Fabio Marin a muso duro e sudato, che sputa saliva grugnendo il suo poderoso death metal no compromise.

Non credo che tutti quanti conoscano questa band prettamente per specialisti, dunque conviene precisare che i quattro sudamericani fanno death con questo monicker dal 1996, hanno all’attivo due full lenght (l’esordio nel 2000) e stavolta vogliono fare le cose alla grande: contratto con la Displased Records (garante di mezzi adeguati e promozione di livello), artwork a cura di uno studio grafico in voga nel settore come lo Studio Sho di Toshihiro Egawa (Mortician, Deeds of Flesh, Saprogenic ed altri nomi che sono tutto un programma) e Mr. Erik Rutan alla consolle (sì proprio quel Rutan di Morbid Angel, Hate Eternal, Ripping Corpse ed Alas).
Una serie di presupposti che farebbero gola a molti e che vanno onorati… ma gli Internal Suffering ci riescono? Mi sarei aspettato di più, principalmente sotto il profilo della freschezza.

Lasciamo fuori dal contesto l’attitudine e la lena che mi sembrano indubbi, isoliamo anche la violenza e la brutalità che piovono copiose senza soluzione di continuità e soffermiamoci invece sulla varietà dei brani: tutti insieme rischiano di perdersi l’uno nell’altro. Nove legnate che dimostrano sì spirito, ma che a tratti hanno un’attitudine un po’ troppo preoccupata di soddisfare la fame di “carneficina” senza pensare anche al “respiro”.
La band farà felici gli oltranzisti della scena made in USA, gli adoratori di Deeds of Flesh, Incantation, Morbid Angel, Decide, Immolation e chi più ne ha più ne metta, che si accomoderanno leccandosi i baffi ad una tavola imbandita di ferocia possente, ritmiche schizoidi senza respiro, growl vigoroso e blast beats a profusione su una distorsione sanguinaria.
Avranno minor appagamento coloro i quali dopo alcuni pezzi cercano qualcosa di più che non sia una base ultrafast come costante, che, come me, sperano senza troppa soddisfazione in un break animalesco in più o in un rallentamento che possa spezzarmi le reni, inseriti con maggiore costanza nella strutturazione.
Massacro, massacro ed ancora massacro tanto che gli appunti alla varietà reale delle ritmiche possono essere abbastanza futili perchè le soluzioni di massima pescano abbondantemente ma con autorità da un repertorio consolidato, per cui è più utile concentrarsi per evitare di essere investiti o sottomessi dai continui cambi di tempo compressi e reiterati allo sfinimento.
Sicuramente alcuni passi come “Choronzonic Force Domination”, “Summon the Gods of Chaos”, “Orbiting Chaosphere” e l’imbestialita “Enter The Gate Of Death” brillano di luce propria rispetto alle altre scudisciate, immerse in un pastone blasfemo, nutriente, denso, carnoso, suonate con violenza e competenza non da poco; sento però che Choronzonic Force Domination, pur avendo qualcosa in più di altri dischi, non mi appassiona e, anzi, la sua compattezza finisce per opprimermi.

Poco male, i gusti sono gusti e se i miei non sono adatti a questo album non è detto che altri non lo apprezzino totalmente per la sua (in)sana barbarie.

Tracklist:
1. Choronzonic Force Domination
2. Summon the Gods of Chaos
3. Across the Tenth Aethyr
4. Baphomet Invocation
5. Legion
6. Dagon’s Rising
7. Dispersion & Darkness
8. Orbiting Chaosphere
9. Enter The Gate Of Death

Ultimi album di Internal Suffering