Recensione: Christmas Spirits
Trovata commerciale e latamente campanilista (ma Santa Claus, qui ritratto in veste sami, non veniva da Myra?) quella proposta dai Sonata Arctica, con il singolo natalizio Christmas Spirits, che sfoggia un artwork pacchiano come non mai (vedasi naso lampeggiante rangiferino in primo piano).
Nonostante tali e dovere ubbie il pezzo di sette minuti è un brano goliardico e dall’ilarità contagiosa. Intro e outro sono narrativi e zeppi di luoghi comuni (gli stereotipi pagano sempre) con vento in sottofondo, pendola, fuoco crepitante: in pochi secondi una voce calda racconta della bella e fredda Lapland.
Lo svolgimento mostra i Sonata Arctica in buona forma, non quelli dell’ultimo anodino Pariah’s Child, sembra di ascoltare una bonus track di The Days of Grays (non a caso, del loro sesto studio album esiste una versione orchestrale, mediocre per dirla tutta). Il refrain con voci bianche, campane e atmosfera zuccherosa è ciò che “sta al posto giusto al momento giusto”, come il signor Sonquì. A metà brano trova spazio una breve strofa oscura, con Kakko più istrionico che mai, echi dei Nightwish orchestrali, ma anche dei Mechanical Poet più “burtoniani”. Pochi i virtuosismi, sarebbero fuori luogo, il Natale è una festa allargata per definizione, ma nella parte centrale (quinto minuto) gli unisoni chitarra-basso ricordano gl’intrecci sapidi dei cugini svedesi Seventh Wonder. Il finale è circolare, l’atmosfera si fa circense (o da Fabbrica del cioccolato, per l’appunto) e tutti vissero felici e contenti. Il narratore dà la buona notte dopo aver invitato gli ascoltatori a scoprire lo spirito natalizio di cui è pervasa l’aria di ogni parva domus il magico 25 dicembre.
Segue le radio edit del singolo, accorciato di un paio di minuti, quindi la versione orchestrale, non strumentale, attenzione.
In definitiva una hit passabile per questo dicembre anomalo, ma state attenti, “Christmas Spirits” rischia di diventare un tormentone che difficilmente vi si schioderà dalla mente di qui a qualche tempo. Metallaro avvisato…
Roberto Gelmi (sc. Rhadamanthys)