Recensione: Chronic Hate
Puro furore dal nord-est dell’Italia: è quello che ci offrono i Chronic Hate con questo EP omonimo.
Pubblicato per la prima volta nel 2007 in numero limitatissimo di copie, è ora distribuito, sicuramente con mezzi maggiori, grazie all’apporto della Evil Cemetery Records, la giovane etichetta milanese con cui i nostri hanno recentemente firmato il loro primo contratto discografico.
La proposta dei cinque è un death metal diretto ed oltranzista di stampo americano, sulla scia di Malevolent Creation e Morbid Angel, con sfumature black metal da ricercare soprattutto nelle gelide linee di chitarra oltre che nei ritmi ultra veloci e deflagranti di batteria.
Cinque brani ad alto tasso di aggressività, con voce growling e pochi orpelli stilistici, suonati con rabbia pura e desiderio di aggredire le orecchie dell’ascoltore. Anche le liriche seguono lo stesso trend, intrise come sono di odio vero (non a caso) per la falsità, i compromessi e l’ipocrisia dell’uomo, tutti elementi da non vivere passivamente, ma da cancellare letteralmente dalla faccia del mondo, preferibilmente con le cattive maniere, intese come una pronta reazione del proprio pensiero e della propria dialettica, innanzitutto, ai i falsi dei ed agli specchietti per le allodole che il sistema ci propone quotidianamente.
Il disco, sia per la sua brevità (quindici minuti circa se si esclude la traccia fantasma) che per la sua attitudine, scorre come un treno e, nonostante qualche normale pecca nella produzione, comunque buona nel complesso, e nonostante una certa prevedibilità di fondo si fa apprezzare perlomeno per la genuinità della musica proposta e per la perizia con la quale è stato realizzato.
In questi anni i Chronic Hate hanno nel frattempo subito cambi di line-up importanti e, quindi, il giudizio sulla band sarebbe da registrare alla luce di materiale più recente che, sembra, sarà pubblicato molto presto. Intanto si può dare un giudizio positivo su una base di partenza solida, formata da tracce granitiche come la opener Beyond Decomposition o la apocalittica Extinction to Recreate, una base da cui ripartire con ottime prospettive per il futuro.
Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro
Tracklist
1. Beyond Decomposition 03:56
2. Devoid of Truth 03:15
3. H.B.T.L. 02:48
4. Extinction to Recreate 02:40
5. Systematic Punishment 04:43
Durata totale 23:29
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