Recensione: Clean
Torna a farsi sentire Dave Martone, sorprendente chitarrista canadese non ancora molto noto al grande pubblico che, nel corso del 2007, aveva saputo dare un saggio di notevole destrezza ed abilità con un album, ”When The Alien Comes”, semplicemente superbo, infarcito di tanta tecnica ma parimenti gradevolissimo e scorrevole, facile ed intelligibile anche alle orecchie di chi, con tapping, scale pentatoniche, sweep picking ed altre diavolerie, non ha grandissima confidenza.
“Clean” è il passo numero cinque della brillante carriera dell’artista nordamericano – primo per la Magna Carta, label da sempre sinonimo di qualità e ricercatezza in ambito progressivo / strumentale – ed è, manco a dirlo, un magistrale disco della conferma, un altro saggio di bravura e classe che oltretutto, è questa volta omaggiato dalla presenza di una serie di collaborazioni illustrissime ed altamente insigni. Joe Satriani, Jennifer Batten, Greg Howe e Billy Sheenan, nomi che davvero non necessitano di presentazioni, accorrono prontamente a dare manforte al collega di virtuosisimi, arricchendo così di altri motivi d’interesse, un platter che non potrà non suscitare istinti d’ammirazione e curiosità da parte dei tanti shred-maniac ed amanti delle opere incentrate sulla magia delle sei corde.
Caratteristica principale e fondamentale è, come detto, la capacità di Martone di sprigionare con i propri brani, un caleidoscopio di emozioni e colori, un variegato universo che pare essersi liberato quasi definitivamente dell’ombra, ingombrante ma mai negata, del grande Satriani (artista dalla cui produzione Dave ha più volte attinto e preso spunto).
Il maestro, infatti, è citato in modo esplicito solo in pochi e discontinui frammenti (le stupende “Nail Grinder”, non a caso pezzo in cui i due collaborano, ed “Angel Fish”) preferendo forse riservare il tributo solo a quell’alone di vivida positività ed alle atmosfere cariche di gioia e spensieratezza, riconosciute ormai come tipiche delle ambientazioni care al celebre “Professor Satchafunkilus”.
In una scaletta ben assortita ma meno pantagruelica rispetto al precedente capitolo, emergono così alcuni piccoli capolavori di ottima musica strumentale, accattivante, briosa e ben di rado soggetta a momenti di stanca o monotonia. Una velocità d’esecuzione a tratti mostruosa ed una verve scardinante, sono la base di tracce come l’adorabile “The Goodie Squigee Song” (sontuoso il cambio di tempo centrale che ha l’effetto, improvviso e mozzafiato, di un raggio di sole venuto a squarciare le nuvole), la flamencata “Bossa Dorado”, la stratosferica “Dinky Pinky” (immane il lavoro al basso di Billy Sheenan) e la nervosa “Turn On The Heater”, quattro pezzi che da soli, valgono tranquillamente l’acquisto dell’album.
Non da meno le altre perle “Hard Wired” e “Moron Face” (impreziosite dall’estro di Greg Howe e Jennifer Batten), a cavallo tra assalti heavy e sfrontate evoluzioni jazzistiche in un groviglio di note dal fascino esaltante, in cui l’enfatizzazione dei suoni più potenti gioca un ruolo fondamentale.
Completano la tracklist “Coming Clean”, “If a Was A Piano” e la conclusiva “Fading Into Change”, situazioni di maggior relax studiate per mettere in luce la sensibilità di un artista dal talento cristallino e dall’eccellente feeling, erede ormai definitivo del già più volte menzionato mr. Joe Satriani.
Poco da aggiungere dunque. Chiunque ami il chitarrismo tecnico ma non esasperato, la capacità strumentale in grado di dare emozioni e gli album in cui la mente è libera di correre stimolata da mille suggestioni, si rivolga fiducioso alla nuova creatura di Dave Martone.
Gli elementi per trarre soddisfazioni a raffica ci sono tutti ed il piatto, sostanzioso e ricco come d’abitudine, sazierà anche i più esigenti in materia di funambolismi ed acrobazie.
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Tracklist:
01. The Goodie Squiggee Song
02. Nail Grinder
03. Bossa Dorado
04. Dinky Pinky
05. Coming Clean
06. Hard Wired
07. If I Was A Piano
08. Moron Face
09. Turn On The Heater
10. Angel Fish
11. Fading Into Change
Line Up:
Dave Martone – Chitarra
Daniel Adair – Batteria
David Spiedel – Basso
Guest:
Joe Satriani – Chitarra
Jennifer Batten – Chitarra
Greg Howe – Chitarra
Billy Sheenan – Basso
Ric Fierabracci – Basso