Recensione: Cluster
‘Cluster’ è il secondo album dei Vicentini Five Hundred Horse Power, amichevolmente 500 HP, disponibile da luglio 2022 tramite Andromeda Relix e che segue l’esordio ‘Last Bullet’ di circa tre anni e mezzo fa.
‘Cluster’, in italiano ‘grappolo’, è un termine che viene utilizzato per indicare un’unità composta da più cose raggruppate: ammassi stellari, piccole particelle formate da più atomi, oppure un insieme di note suonate contemporaneamente od ancora, per rimanere nel nostro ambito, dei diffusori in linea, tra gli esempi più semplici.
Effettivamente questo nuovo lavoro dei 500HP è tanta roba Heavy Metal messa tutta assieme, un ‘grappolo’ di generi, appunto, che, però, la band raduna sotto il proprio stile.
A dispetto del monicker e del logo, che indicano potenza sparata (non penso che la band abbia preso come spunto una stampante), con chiari riferimenti ai Motorhead, in ‘Cluster’ la band suona, sì un Rock ‘N’ Roll selvaggio, ma va anche a pescare nell’industrial, nello Speed–Thrash Vecchia Scuola e nel Groove più moderno, ad esempio, mettendo il tutto nello stesso calderone e fondendolo con il proprio carattere ribelle ed aggressivo.
Il risultato è, come detto sopra, uno stile proprio che rende le tracce che compongono l’album inaspettatamente fluide ed omogenee, per quanto diverse tra loro, perché tutte avvolte dalla stessa atmosfera sulfurea generata da chitarre ruvide e tastiere di sottofondo plumbee ed evocative, con una voce che sa essere tanto infernale quanto sprezzante (con sfumature che, personalmente, mi ricordano sia Marylin Manson che Steve Sylvester).
Particolarmente efficaci sono: la sparata e ficcante ‘Fake as Shit’, l’irriverente e stradaiola ‘Look Me and Fuck Me’, la triste ma dura semi-ballad ‘Burning Memories’ (questa fuori dalle righe, a mio parere), la segaossa ‘Absolute Power’ e l’irreale ‘Sweet Death’.
Con ‘Cluster’ i Five Hundred Horse Power dimostrano di possedere una cultura musicale notevole, sintetizzandola attraverso un pugno di brani decisi ed aggressivi, intrisi di quella forza vitale ma oscura che, da sempre, è il nerbo del vero Heavy Metal. Assolutamente da ascoltare.