Recensione: Cold Reality

Di Roberto Gallerani - 10 Marzo 2007 - 0:00
Cold Reality
Band: Winterborn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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75

Sotto la guida della Massacre, i finlandesi Winterborn fanno la loro apparizione nel mondo metal con il loro debut-album Cold Reality. La band è composta da Teemu Koskela alla voce, Pasi Vapola alla chitarra, Jukka Hänninen alle tastiere, Janne Suvanto al basso e Rami Heikkilä alla batteria.

Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo album; il genere “Heavy” è troppo limitativo per una band che in questo album mette in mostra molteplici e differenti facce della musica metal. Si passa dal Power lineare degli Stratovarius, al prog dei Pagan’s Mind, a chorus di stampo hard rock. Il tutto viene eseguito senza lasciare nulla al caso, senza uscire mai dal contesto, evitando di dar l’impressione di non sapere dove dirigere i propri passi. Al contrario questo gruppo dimostra di riuscire a fondere insieme più generi, amalgamandoli e rendendo piacevole l’ascolto dei brani eseguiti.

Wildheart è un pezzo d’impatto, caratterizzato da un chorus di facile assimilazione e da spunti tastieristici interessanti. Si cambia subito registro con la seguente Last Train To Hell, grazie ad un attacco di chitarra dannatamente heavy ed efficace! Più ragionata e con ritmi rallentati On The Edge Of Eternity, dove la coppia  Vapola/ Hänninen ci delizia con un break centrale in cui i due musicisti si sfidano a suon di assoli; la song prosegue con un break di puro prog nord europeo, per poi rallentare con uno splendido accompagnamento del pianoforte. Brano da ascoltare più volte per apprezzarne la bellezza. Arrivati a questo punto è difficile pensare di trovarsi di fronte a un debutto; già nei primi tre capitoli i Winterborn hanno dimostrato una grande maturità compositiva e tecnica, riuscendo nell’intento di proporre brani di buona fattura e non scontati. L’album prosegue su livelli qualitativi elevatissimi: citiamo a tal proposito i bellissimi arrangiamenti orchestrali posti all’inizio di The Real Me, la sognante In My Dreams e la veloce quanto coinvolgente The King And The God.

In definitiva, questo è un album per chi è stanco dei soliti schemi e ha voglia di sentir metal che, senza chissà quali stravolgimenti, riesce a rendersi interessante grazie a soluzioni ed arrangiamenti quanto mai azzeccati. In certi momenti può risultare poco lineare, ma non scordiamoci che è un album di debutto; i numeri ci sono, la band è di valore! A questo punto spero che questo album non sia solo un colpo di fortuna ma il primo mattone di una band che ha tutte le carte in regola per sperare in un futuro più roseo.
Ben arrivati!

Roberto “Van Helsing” Gallerani

Tracklist:
1. Wildheart (mp3)
2. Last Train To Hell (mp3)
3. On The Edge Of Eternity (mp3)
4. The Real Me (mp3)
5. Lovehunter
6. New Dawn
7. In My Dreams
8. The King And The God (mp3)
9. Coming Home

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