Recensione: Collapse

Di Matteo Lavazza - 12 Luglio 2003 - 0:00
Collapse
Band: Braindamage
Etichetta:
Genere:
Anno: 1999
Nazione:
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80

I Braindamage sono uno di quei gruppi che ho sempre ammirato e stimato moltissimo, ma che, per un motivo o per l’altro, non sono mai riuscito a seguire come avrei voluto e dovuto.
E’ dal 1988 che la band porta avanti un discorso musicale sempre originale e al di fuori di ogni logica commerciale, un discorso che è stato ripagato solo in parte dalle soddisfazioni che il gruppo è riuscito ad avere dai tour europei in compagnia di band come Killing Joke, Kreator e Voivod.
Il loro ultimo lavoro intitolato “Collapse” viene aperto proprio dalla title track, poco più di un minuto e mezzo aperto da dei suoni elettronici molto psichedelici a loro modo, che vengono poi spazzati via da un attacco frontale terrificante.
È davvero impressionante notare la varietà compositiva palesata dai 4 piemontesi, ogni canzone ha un anima propria pur mantenendo sempre un marchio tipico della band, songs come “We shall Resist”, altro pezzo violentissimo con delle melodie decisamente azzeccate, arricchito da un lavoro davvero magnifico in fase di arrangiamento, “No God, no Redemption: Just War”, aperto da un chitarra acustica e dalla voce del cantante bassista Andre che ricorda addirittura certe cose dei Nirvana, esplode poi in un pezzo tirato ed aggressivo dotato di un ottimo quanto strano break centrale, “How could we Fail Now?”, dove i nostri rallentano un po’ i ritmi senza perdere nemmeno un briciolo della loro distruttiva potenza, davvero magnifico il lavoro del batterista , sempre vario e potente, in grado di donare qualcosa in più non solo a questo brano, ma a tutto l’album.
Un discorso a parte lo meritano a mio parere due canzoni, “Stalingrad’s Beyond the Gate” e “Blind Inside a Tank”, con la prima che risulta essere la canzone meglio riuscita a livello di songwriting grazie all’incredibile varietà di cambi di tempo e di atmosfere che riesce a creare, e con la seconda che colpisce nel segno grazie a riffs davvero possenti ed a linee vocali decisamente azzeccate e mai banali.
È decisamente difficile trovare una band da paragonare ai Braindamage, potrei citare i Voivod, anche se sarebbe ingeneroso da parte mia paragonare la band a qualunque altra, posso comunque dire che a livello di ricerca sonora e melodica il gruppo canadese è quanto di più vicino ci possa essere, pur non essendo musicalmente uguali.
I suoni di questo “Collapse” sono davvero molto buoni, potenti e puliti allo stesso tempo riescono a donare il giusto tiro alle varie canzoni.
Tecnicamente la band è davvero molto preparata, soprattutto in fase ritmica riesce sempre a creare un ottimo wall of sounds.
Purtroppo troppo spesso si va a cercare qualcosa di nuovo dove di nuovo non c’è nulla, mentre gruppi davvero originali come i Braindamage passano inosservati, quindi posso solo dire a chi cerca qualcosa di davvero innovativo e personale di ascoltare “Collapse”, un disco dove è finalmente possibile ascoltare un gruppo che ha davvero le idee e la personalità per creare qualcosa di nuovo, un  pregio che purtroppo solo pochissime bands hanno al giorno d’oggi.

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