Recensione: Collection vol.1
Dalla Finlandia con furore ecco le ultime novità proposte da coloro che che hanno firmato per la Spikefarm Records. Tredici mezze promesse del truemetal si esibiscono all’interno di questa raccolta sfoggiando il meglio di sè in un unico brano. Non sarà certo semplice presentare un gruppo in base all’ascolto di una singola traccia strappata all’intero repertorio pertanto cercherò di presentare al meglio i gruppi che più hanno dimostrato un sound maturo e tutt’altro che ingenuo, personalità accentuata e sorpresa.
Partirei con i SILENTIUM di una Apart in volo sulle ali dei violini più caldi e toccanti, emozione allo stato puro insieme ad un growl esaltante. Nel ritornello un’angelica voce femminile ripercorre lievemente la linea melodica angosciante, mentre ottime distorsioni di chitarra fanno strada alla conclusione. A seguire gli SHAPE OF DESPAIR con Quiet Are The Paintings ci presentano quasi quindici minuti di gothic/doom anzi doom/gothic metal, oscuro, funebre e marcio quanto mai: in fin dei conti niente male ma non lamentatevi se alla fine resterete vittima di un gran mal di stomaco.
Sebbene il genere prevalente suggerito dalla Spikefarm Records ricada sul death, mi ha colpito in modo particolare il gothicrock di New Dawn: gli ENTWINE possono considerarsi a metà strada tra Katatonia e Darkseed, canzoncine estremamente classiche e semplici ma anche e fuor di dubbio piacevoli all’ascolto, rilassanti, forse facilmente stancanti ma ricche di un fascino spontaneo come in questo caso particolare.
Rivelazione del disco il melodic death metal dei finlandesi KALMAH ed in particolare le sei corde dei due chitarristi veramente pregiati che caratterizzano questo gruppo. In Evil In You la batteria scandisce la marcia bellica verso la distruzione ed immediatamente dopo ritmiche miciadiali prendono per mano riff catastrofici.
La raccolta qui presentata si conclude con un pezzo stupendo, Futile dei RAPTURE. Quanta sgomento e desolazione in soli sei minuti, una quantità impressionante di tensione che lentamente sfuma nel delirio delle chitarre e della voce. Nella maniera più brusca le lacrime si lasciano cadere per sempre sul viso straziato di un brano straordianario, la musica sembra quasi interrompersi mentre una doppiacassa incalza il giro d’accordi centrale.
Oltre ai gruppi citati crescono fra la folla anche MOONSORROW e RAM-ZET. I fedeli amici del signor Truemetal potranno trovare informazioni più dettagliate a riguardo nelle recensioni sicuramente più dettagliate del nostro TruzzKiller, e più precisamente:
MOONSORROW “Voimasta Ja Kunniasta”
RAM-ZET “Escape”
Andrea’Onirica’Perdichizzi