Recensione: Combat Area
Al di là della normale classificazione per generi, il mercato metallico può
essere suddiviso secondo un parametro che giudica la qualità della musica
espressa in relazione alla personalità e al grado di “innovazione” che le varie
band riescono a concepire. Avremo quindi un numero ristretto di formazioni
storiche che hanno avuto il pregio di inventare un genere o di averlo
influenzato in modo indelebile, avremo poi un gruppo un po’ più ampio in cui vi
stanno quei musicisti che, imparata la lezione dei capiscuola, sono riusciti a
imporre il proprio stile, superando a volte anche i propri maestri. Arriva poi
il turno dei gruppi che non inventano nulla, ma che incantano per preparazione
tecnica e qualità compositive, per arrivare poi ai semplici mestieranti che si
limitano a imbracciare gli strumenti e produrre dischi fotocopia, senza farsi
notare per qualità varie, ma che svolgono il compitino senza emozioni,
apparentemente accontentandosi dei propri scarsi risultati.
Ed è proprio nei gradini più bassi di questo ultimo raggruppamento che si
posizionano i tedeschi My Darkest Hate con la quarta fatica in studio,
Combat Area. Death metal di vecchia scuola, quadrato e dall’incedere
militaresco, che per tutte le dieci tracce dell’album si mantiene sempre su
livelli artistici molto bassi. Brani per nulla convincenti, dalle costruzioni
ritmiche al limite del banale, con poche accelerazioni a mischiare l’andamento
“soporifero” delle canzoni, dove neppure l’infarinatura thrash riesce e
insaporire un disco insapore. Un album fatto tanto per farlo, dove non si
percepisce la benché minima voglia da parte di questi musicisti di dare un
scossone alla propria musica o un breve passaggio che si faccia ricordare. Un
album immerso nei cliché del genere, presentato tutto bello ordinato e pulito,
con una produzione super e un artwork molto curato, come a voler coprire la
pochezza di questo prodotto.
A ben vedere sembra quasi incredibile che una formazione come i My Darkest
Hate, con anni di esperienza alle spalle e gia tre dischi all’attivo, possa
produrre musica così scontata, plastificata, priva di spessore… Misteri della
moderna discografia, purtroppo sempre più invasa da lavori del genere.
Combat Area scivola via silenziosamente, un ronzio quasi fastidioso che
spinge l’ascoltatore a skippare traccia dopo traccia. A qualcuno potrà anche
piacere, ma per chi avesse un minimo di orecchio per questo genere non potrà
risultare assolutamente incolore.
Non tutti possono comporre in modo divino, non si deve necessariamente
inventare qualcosa per farsi apprezzare, a volte basta soltanto suonare con il
cuore, lasciando che sia la passione a parlare. Quando anche questa viene meno,
allora siamo veramente arrivanti alla fine, perchè la musica è fondamentalmente
emozione. Probabilmente i My Darkest Hate se lo sono dimenticato.
Stefano Risso
Tracklist:
- Enter Combat
- When Smoke Has Settled
- Bow Before Me
- Nothing Lasts Forever
- They Shall Fall
- Number Seven
- Fall Of Eden
- Under My Wing
- The Principle Of War
- Under One Flag