Recensione: … Con Cognizione Di Causa
Dopo quasi due lustri di attività arriva finalmente il primo full-length dei connazionali Tsubo: “… Con Cognizione Di Causa”. Dediti a un grindcore assai tecnico che ricalca molte delle caratteristiche primigenie degli anni ’80, i Nostri hanno comunque alle spalle una discreta produzione discografica: “Promo 2005” (demo, 2005), “Anus Mundi” (EP, 2008), “Grindcore Bullshit” (split con i Rotten Vagina 69, The Anal Treatment XXXperience e Discolony, 2009) e “Progress Of Civil Annihilation” (split con gli Agathocles, capostipiti del ‘mincecore’, cioè dell’‘old school grindcore’, 2009).
Gli Tsubo vanno tuttavia ben oltre la semplice riproposizione di stilemi consolidatisi anni fa: su una base nella quale l’hardcore/thrash rappresenta un caposaldo inamovibile, Giorgione & Co. mettono insieme una struttura assai varia, comprendente più di una sfumatura consistente in pennellate di thrash ‘moshato’ e di brutal/technical death metal. Per una miscela che, alla fine – seppur così contaminata – mantiene inalterato tutto quanto definisce inequivocabilmente il genere di riferimento: il grindcore.
L’idea di cantare in italiano, peraltro poco discernibile per via dell’estremizzazione dei due stili usati da Giorgione per interpretare le linee vocali – growling gorgogliante e screaming allucinato – , fa sì che, appunto, si possa rilevare con facilità, dalla lettura del libretto, che gli argomenti dei temi trattati siano piuttosto seri e politicamente impegnati. Esattamente come quelli del menzionato mincecore e, più in generale, dei derivati dell’hardcore punk anni della prima metà degli anni ottanta.
Disquisizioni storiche a parte, occorre segnalare per prima cosa la bontà del sound elaborato dalla band laziale. Un sound pieno, corposo, pulito e ordinato; sintomo di una preparazione tecnica senza pecche e di un’altrettanto buona capacità esecutiva. E, non di meno, di un background culturale posseduto da ciascun membro che, travasato nel contenitore finale, dona al disco una professionalità ma soprattutto una profondità tecnico/artistica e completezza d’insieme che non hanno molti rivali, almeno in Italia. Anzi, un valore globale (compresa quello dell’artwork a tema) che pone “… Con Cognizione Di Causa” in grado di battagliare ad armi pari con i migliori esponenti del settore. Con le conseguenze positive del caso, prima fra tutte una longevità notevole che stride apparentemente con le caratteristiche di un genere che pone come unico obiettivo, spesso e volentieri, sfasciare tutto e tutti. I Nostri, invece, senza cadere nella trappola dei tecnicismi a tutti i costi, elaborano la mistura primigenia arricchendola di parecchi elementi d’interesse extra-grindcore atti a movimentarne lo schema di partenza senza stravolgerne le trame. Il tutto, mantenendo una compattezza che è forse il primo e principale obiettivo raggiunto; dimostrando la capacità di dar luogo al proprio, unico marchio di fabbrica seppur proponendo spesso e volentieri digressioni dai sapori più disparati. Compattezza che si rivela essere, a parere di chi scrive, un pregio da sottolineare con intensità, poiché sono tantissimi i casi in cui tentativi similari si sono risolti con un’eccessiva frammentazione della proposta musicale.
A una vivacità così marcata nello stile, corrisponde – per fortuna del combo di Latina – una parallela briosità nella composizione delle song. Davvero difficile annoiarsi durante i trentacinque minuti del platter, aperti e chiusi dall’evocativo quanto caratteristico rumore di un vecchio proiettore cinematografico. Si passa dai muri di suono eretti dai caratteristici riff a zanzara tipici del death (“Matricidio”), alle compressioni chitarristiche del thrash (“Avvezzamento Ciclico”), agli arzigogoli del technical death metal (“Non Trovo Pace (Sessossessione)”), con l’inimitabile ritmica mosh dell’hardcore a fare da collante (“Fellatiocrazia”) fra una tremenda sfuriata di blast-beats e l’altra (“La Quiete E La Tempesta”). In certi momenti la vertigine da iper-velocità diventa consistente, facendosi forza di una produzione semplice e ordinata, sì da fare apprezzare ogni passaggio, anche il più complesso e veloce, con la dovuta chiarezza. Non manca anche la riflessione e l’approfondimento (“Colto Da Disperazione”), giusto per far capire che gli Tsubo non sono solo una macchia da ‘picchia duro e basta’.
Senza aver stravolto un genere dall’antica tradizione e dalle lontane radici, gli Tsubo sono riusciti a metter su un insieme di brani interessanti e mutevoli, facendo di “… Con Cognizione Di Causa” un’opera appetibile sia ai fan del settore, sia a quelli che apprezzano il metal estremo, ma solo di qualità.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Tracce:
1. Matricidio 1:27
2. Cicatrici 1:27
3. Vermi 1:24
4. L’Odio 1:34
5. Nel Bene Nel Male 1:42
6. Come Pensi Così Sarai 2:11
7. A-Narcogrind 0:16
8. Non Trovo Pace (Sessossessione) 1:16
9. Terapia D’Urto 1:33
10. Reminiscenza 2:27
11. Fellatiocrazia 1:23
12. La Quiete E La Tempesta 2:27
13. Salt Mine (Assuck cover) 1:06
14. TV (Tara Volontà) 0:49
15. Un Nuovo Taglio 0:14
16. Avvezzamento Ciclico 3:08
17. Storm Of Stress (Terrorizer cover) 1:23
18. Furia Procace 0:42
19. Riflessi D’Evidenza 2:10
20. Colto Da Disperazione 6:40
Durata 35 min.
Formazione:
Giorgione – Chitarra/Voce
Fasano – Chitarra
Manuel – Basso
ThrasherDemo – Batteria
Ospiti:
Jason Netherton (Misery Index) – Voce in “Salt Mine”
Enrico “Tombinor” Giannone (Buffalo Grillz) – Voce in “A-Narcogrind”
Giuseppe “Garcia” Orlando (Novembre) – Voce in “Storm Of Stress”
Guz (E.N.G.) – Solo in “Avvezzamento Ciclico”
Diorrhea – Voce in “Furia Procace”
Muculords – Chitarra/Voce in “Terapia D’Urto”