Recensione: Confidence And Consequence
Confidence And Consequence è il debutto degli americani Too Pure To Die, giovane quintetto proveniente da Des Moines, capitale dell’Iowa, ameno “staterello” assurto alle cronache per aver dato i natali agli Slipknot e, recentemente, per aver dato il “la” alla scalata della probabile candidatura del partito democratico del senatore afroamericano Barack Obama.
Quasi sicuramente non verrà ricordato per aver visto nascere i Too Pure To Die, inseriti in pieno nella nuova generazione di metalhead dal faccino pulito e dal ciuffo ben pettinato, dediti al solito metalcore venato da thrash metal in stile Pantera, che ormai sarà noto a tutti gli ascoltatori che non hanno vissuto su Marte negli ultimi anni… Spostando l’analisi su parametri maggiormente inerenti al contenuto musicale di Confidence And Consequence, tralasciando frivolezze che poco importano ai fini della recensione, bisogna dire che i nostri non danno moltissimi argomenti da trattare: musica ben suonata, con una produzione “bombastica”, ma terribilmente prevedibile, giocata su ritmi cadenzati classici, con qualche apertura maggiormente dinamica, trascinandosi a fatica verso la conclusione.
Canzoni troppo simili, dall’andamento sfibrante, ma nell’accezione negativa del termine, con la tentazione di skippare al brano successivo appena capito cosa ci riserva il disco. Probabilmente in sede live questi ragazzi potrebbero raccogliere maggiori consensi, con alcuni frangenti creati apposta per scatenare poghi circolari made in Usa… A mio avviso una magra consolazione, perchè come spesso capita sentire, i Too Pure To Die non sono proprio sprovveduti coi propri strumenti, e con qualche idea in più e un minimo di personalità, potrebbero fare molto meglio.
La classica uscita di cui ci si dimentica dopo brevissimo tempo. Peccato.
Stefano Risso
Tracklist:
1. Confidence And Consequence
2. Bad Luck
3. Blame No One
4. It Won’t Hurt
5. Dead To Me
6. All In A Day
7. 99
8. Reflections
9. The Best Coincidence
10. What’s Left