Recensione: Conflict Inside

Di Matteo Bovio - 26 Maggio 2005 - 0:00
Conflict Inside
Band: Mutilation
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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65

Provate a pensare al fascino che circonda quei cd di sconosciuti gruppi Death Metal anni ’90, comprati per un paio d’euro a un mercatino dell’usato: quelle piccole perle passate nel silenzio ma che, con un po’ di fortuna, ci regalano dei buoni ascolti. Conflict Inside esce nel 2005 per la francese Adipocere, ma l’odore del libretto rievoca quella stagione fortunata.

Ovviamente dobbiamo prendere il pacchetto al completo, con vantaggi e svantaggi. L’ottima rievocazione nostalgica è infatti bilanciata da alcuni fattori negativi, non da ultimo la ripetitività di alcune strutture. Nel complesso troviamo dei buoni pezzi, ma non mancano episodi come “Damned Mortality” che esauriscono il proprio contenuto a breve, per poi riproporsi uguali a sè stessi fino alla fine. La ridondanza, forse scontata visto lo stile proposto, non pesa tuttavia in maniera eccessiva, diluita com’è da alcuni buonissimi spunti.

Nel Death Metal cadenzato dei Mutilation ritroviamo la vecchia scuola di Deceased, i primissimi Death, spunti dagli Obituary, vaghi accenni negli arrangiamenti al filone floridiano e a band alla Malevolent Creation: da questo minestrone di influenze la band riscalda solo quegli elementi essenziali per metter in piedi canzoni principalmente basate su mid-tempos, con qualche sporadica accelerazione mai eccessiva e con il solito, ricercatissimo feeling insano tipico del genere. I pochi accenni melodici del riffing muovono in questa direzione, con grandissimo rispetto per l’attitudine nostalgica e con un buon risultato compositivo.

La produzione asseconda lo stile della band, badando ad ottenere un buon amalgama di suoni piuttosto che a enfatizzare potenza o a cercare improbabili effetti speciali. Anche in questo il gruppo si muove verso uno scontato anacronismo. Tutta questa prevedibilità, nel bene e nel male, non impedisce alla band di sfornare buoni pezzi come “Rise For Victory“, “Liar’s Resurection” o una grintosa cover di “Mutilation“: andando al di là dei singoli episodi i limiti tuttavia non mancano. Uno su tutti: chi segue il genere, ha già sentito questa identica formula almeno un migliaio di volte.

Che dire dunque? Forse qualche punto in più lo si poteva anche dare, ma il lavoro, così com’è, è poco più che un ascoltabile album di Death Metal. Non nego che qualche fanatico del genere possa salutare Conflict Inside con grande entusiasmo (io stesso ne ho abusato per parecchie giornate), ma con la stessa passione con cui accoglierà, da qui a poche settimane, un altro lavoro dello stesso tipo e della stessa qualità. Il gruppo c’è, ha le idee ben chiare in testa, ma non ne ha mostrato qui la massima espressione auspicabile. In ogni caso, un album gradevole.
Matteo Bovio

Tracklist
01. Intro
02. Conflict Inside
03. Damned Mortality
04. Revolt In Myself
05. Rise For Victory
06. The Eye Of Inferno
07. In The Name Of Heresy
08. Imminent Chaos
09. Liar’s Resurection
10. Mutilation [Death cover]

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