Recensione: Conquer The World
La storia dei francesi Mystery Blue inizia a Strasburgo nel 1978.
Il gruppo viene fondato dal chitarrista Frenzy Philippon e giunge al debutto discografico nel 1984, grazie all’album omonimo.
Sebbene non molto noti al grande pubblico, i Mystery Blue – dopo ormai trentaquattro anni di carriera – giungono quest’anno al traguardo del settimo studio disco in carriera, pubblicando per la Road Show Productions questo “Conquer The World“.
L’intento del combo francese, fin dagli albori, è stato quello di proporre del massiccio Heavy Metal classico, ovviamente di matrice ottantiana e, di conseguenza, fortemente contaminato da chiari riferimenti a mostri sacri come Anvil, Saxon e Judas Priest.
“Conquer The World“ si presenta come un disco nel complesso piacevole, ben suonato ed arricchito da una copertina di buon impatto visivo, realizzata per l’occasione da Jobert Mello (Sabaton,Primal Fear ).
Da segnalare infine la produzione pulita e asciutta, curata da Uwe Lulis (celebre chitarrista di gruppi storici come Grave Digger e Rebellion ).
A colpire in modo positivo l’attenzione dell’ascoltatore, sono soprattutto le straordinarie capacità tecniche della cantante / tastierista Nathalie Geyer e l’eccellente lavoro svolto dalle due chitarre, in grado di allestire ottimi e riff ed esaltanti assolo per quasi tutta la durata del lavoro.
A confermare quanto appena sottolineato contribuiscono canzoni come l’iniziale e cadenzata title track (nella quale è perfettamente percepibile lo spirito dei Saxon), l’ottima “Innocent Crime“, canzone dal Refrain melodico ed orecchiabile e la bella “Running With The Pack”, contraddistinta da un ottimo riff chitarristico e soprattutto da un efficace inserto strumentale decisamente in stile Iron Maiden.
L’album prosegue ancora su ottimi livelli grazie alla violenta “Evil Spell“, in cui è dimostrata nuovamente tutta la bravura della vocalist francese.
Tuttavia, nonostante questi primi ottimi pezzi, “Conquer The World“ soffre in alcuni frangenti di un songwriting non sempre all’altezza delle capacità della band: a dimostrazione, si profilano canzoni come l’anonima “Cruel Obsession“, la mediocre “Ticket To Hell“ – caratterizzata da un potente riff di scuola Judas Priest anni ’80, ma altresì priva di un refrain davvero vincente, cosa che, in definitiva rende il tutto monotono e fastidioso – e la pseudo ballad “Keep On Dreaming“, tentativo da parte del gruppo, purtroppo naufragato, di mescolare ottime melodie sognanti a riff chitarristici rocciosi, del tutto inutili e fuori luogo se considerati nel contesto di una canzone che avrebbe potuto convincere di più qualora sviluppata come una vera e propria ballad acustica…
Un vero peccato.
Fortunatamente con la violenta rasoiata di “Road Of Despair“, il gruppo sembra ritrovare le giuste coordinate, risollevando così le sorti dell’album.
Molto buona risulta essere anche la cupa e maligna “Behind Those Walls“, così come “Guardian Angel“, episodio che segna la conclusione di un’opera nel complesso soddisfacente tanto da dirsi entusiasmante a tratti, per nulla da trascurare nonostante qualche pecca di fondo.
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Tracklist:
01. Conquer The World
02. Innocent Crime
03. Running With The Pack
04. Evil Spell
05. Cruel Obession
06. Ticket To Hell
07. Keep On Dreaming
08. Road Of Despair
09. Behind Those Walls
10. Guardian Angel
Line Up:
Vince Koehler – Batteria
Frenzy Philippon – Chitarra
Matt Gabnai – Basso
Nathalie Geyer – Voce
Phil Blazek – Chitarra