Recensione: Consign to oblivion

Di Claudio Casero - 24 Novembre 2005 - 0:00
Consign to Oblivion
Band: Epica
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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86

Gli olandesi Epica escono con il nuovo lavoro intitolato “Consign to oblivion” che vede, oltre la formazione ufficiale composta da Simone Simons (mezzo-soprano), Mark Jensen (chitarra e voce), Ad Sluijter (chitarra), Coen Janssen (synth), Yves Huts (basso) e Jeroen Simons (batteria), due guest musician di tutto rispetto, ossia Sascha Paeth (che è anche il produttore del cd n.d.r.) che suona la chitarra in “Dance of fate” e Roy Khan che presta la sua ugola su “Trois vierges”.

Questo “Consign to oblivion” rimane fedele al sound degli Epica senza evidenti variazioni di stile, un power metal sinfonico con voce femminile ed un utilizzo di tastiere notevole per tutta la durata del cd.
La teatralità e la sinfonicità sono le basi della musica della band olandese e questo viene esaltato in brani come “Dance of fate” e “The last crusade” in cui momenti caratterizzati da un atmosfera surreale creata da un tappeto imponente di tastiere e synth si affianca a momenti più melodici e di riflessione in cui la voce bella e suadente di Simone la fa da padrona portando l’ascoltatore a sognare luoghi ameni e fantastici. In alcuni frangenti la somiglianza della musica degli Epica con quella dei Nightwish di “Oceanborn” è evidente anche se i nostri non disdegnano di inserire una punta di personalità che di certo non guasta.
“Solitary ground” è invece una canzone incentrata quasi totalmente sulla stupenda voce di Simone e può essere vista quasi come un momento di riflessione e di infinita tristezza che traspare evidente da una voce che non pecca mai di eccessivo romanticismo per poi esplodere in momenti di potenza quasi volesse esprimere la propria rabbia.
Il brano migliore di tutto il cd rimane però “Force of the shore”, canzone che si discosta leggermente dai canoni power utilizzando una sorta di duetto tra la voce femminile dolce e pacata e una voce maschile growl che perfettamente si adatta al tappeto musicale che riesce, anche in questo caso, a creare atmosfere fantasy di indubbio impatto; con un briciolo di fantasia si potrebbe interpretare questa discordanza tra le due voci come l’eterna lotta tra bene e male.
“Mother of light” basa invece la sua bellezza sulla potenza di riff di chitarra al fulmicotone accompagnati da un uso oculato e velocissimo del doppio pedale e da una costruzione dei cori pressoché ineccepibile; particolarmente coinvolgente sono i perfetti accostamenti tra la voce maschile e quella femminile che donano bellezza e personalità al brano.
“Trois vierges” può essere vista come un dialogo tra due amanti impersonificati da Simone Simons e da Roy Khan che con la sua voce potente e estremamente melodiosa si adatta in maniera perfetta ad un sound romantico; i due vocalist dettano per tutta la durata del brano per poi unirsi in un coro che farebbe venire la “pelle d’oca” a chiunque.
Il cd si conclude con la titletrack “Consign to oblivion” in cui molto spazio viene lasciato alla voce maschile che contrasta in maniera molto accattivante con i cori polifonici femminili quasi a creare una voluta contrapposizione tra melodia e potenza che, pur essendo due cose ben diverse, possono convivere tranquillamente creando un’atmosfera di indubbio impatto.

Finalmente, dopo decine di gruppi power metal tutti uguali, possiamo ascoltare un lavoro che, pur seguendo le caratteristiche del genere, non risulta quasi mai banale riuscendo spesso a mantenere una propria personalità inserendo sonorità prese dal black metal sinfonico che rendono ancora più apprezzabile un lavoro già positivo di suo.
Questo “Consign to oblivion” è quindi un ottimo lavoro che consiglio senza dubbio a tutti gli amanti del genere ma anche a coloro che tanto hanno criticato il power in questi ultimi anni; essi potranno così ascoltare qualcosa di abbastanza lontano dai cliche tipici del genere che, sinceramente, ormai hanno annoiato un po’ tutti.

TRACKLIST:
1. Hunab K’u – A new age dawns – Prologue
2. Dance of fate
3. The last crusade – A new age dawns #1
4. Solitary ground
5. Blank infinity
6. Force of the shore
7. Quietus
8. Mother of light – A new age dawns #2
9. Trios verges
10. Another me “In lack’ech”
11. Consign to oblivion – A new age dawns #3

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