Recensione: Contradiction

Di Matteo Lavazza - 20 Giugno 2002 - 0:00
Contradiction
Band: Inside
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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60

Nati nel dicembre del 2000, i casertani Inside arrivano finalmente al loro debutto con questo “Contradiction”, un demo di tre canzoni non facilmente catalogabile.
Il gruppo propone infatti un miscuglio di riff di chiara impostazione metal, dei passaggi decisamente prog e, soprattutto grazie alla voce del cantante-chitarrista Ago, un tocco di death.
La caratteristica principale degli Inside è l’uso della doppia voce con una cantante, Jessica, dotata di una voce aggressiva e pulita e del già citato Ago alle prese con lo screaming.
Se la voce della cantante appare decisamente convincente, altrettanto non si può dire del cantato da parte del chitarrista, che appare decisamente troppo forzato.
Nelle tre songs che compongono il demo il gruppo dimostra di avere delle ottime idee, purtroppo non sempre ben sviluppate, sicuramente lavorando sodo sugli arrangiamenti gli Inside potrebbero diventare un ottimo gruppo.
Il cd viene aperto dalla title track “Contradiction”, sicuramente la migliore del lotto, grazie ad un attacco aggressivo e da ottime melodie, la voce di Jessica appare subito l’arma migliore della band insieme all’ottima tecnica individuale dei musicisti (nota di merito soprattutto al batterista Vitaliano). La canzone prosegue tra parti melodiche e altre più aggressive, pecca della canzone è sicuramente l’assolo di tastiera, sinceramente mi è sembrato un po’ fuori luogo.
L’ascolto prosegue poi con “Inside”, dopo un inizio molto tecnico ( anche qui non mi è molto piaciuto l’uso delle tastiere) il brano prosegue con delle parti che mi hanno ricordato molto i Rhapsody, per poi partire con una strofa decisamente oscura che sfocia in un ritornello molto orecchiabile. La canzone è ancora una volta guidata dall’ottima prestazione di Jessica, veramente molto brava.
La terza e ultima traccia è “Now or Never”, introdotta da tastiere, suonate da Bruno, che mi hanno ricordato le colonne sonore di alcuni videogiochi tipo “Final Fantasy” (il che non è certo un male),per poi partire su ritmi decisamente veloci. La canzone in questione è quella in possesso del maggior numero di cambi di tempo e atmosfera e non risulta quindi molto immediata, facendosi però apprezzare dopo alcuni ascolti.
I suoni sono discreti nonostante alcune pecche, tipo la tastiera troppo in evidenza e una dinamica non proprio ottimale, soprattutto nelle parti veloci.
In definitiva direi che si tratta di un buon demo, anche se rimangono alcune cose da migliorare in futuro, tipo le parti di tastiera (a volte troppo invadenti) e la voce di Ago. 

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