Recensione: Cosmic Crusade Chronicles

Di Stefano Usardi - 23 Marzo 2025 - 10:00
Cosmic Crusade Chronicles
Band: Sculforge
Etichetta: MDD Records
Genere: Power  Speed 
Anno: 2025
Nazione:
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70

Anche per gli Sculforge è arrivato il momento di pubblicare un nuovo disco. La compagine alemanna, a neanche due anni dall’esordio “Intergalactic Battle Tunes” (ve ne avevo parlato qui) e dopo un avvicendamento al basso, torna alla carica con questo “Cosmic Crusade Chronicles… Stories from the… errr… Nevermind!” e vi anticipo già che la strada fatta dal quartetto di casinari mitteleuropei è parecchia. La musica dei nostri può essere riassunta come un mix tra speed e power metal veloce, frenetico, melodico e sborone. Gli Sculforge, infatti, nonostante paghino dazio qua e là ai vari Helloween, Dragonforce & C., non si dimenticano di divertirsi, e va dato atto al quartetto di aver fatto dei bei passi avanti nel tiro dei pezzi, confezionando un lavoro diretto e propositivo. I nostri mantengono l’ambientazione simil Warhammer 40000 di “Intergalactic…” facendone sparire, però, gli elementi superflui o non particolarmente a fuoco: via gli intermezzi narrati, le tracce che puntavano sul pathos e tutto ciò che – come si dice dalle mie parti – allungava il brodo. Un lavoro di affilatura che ha reso “Cosmic Crusade Chronicles” molto più concentrato e godibile (complice anche la durata assai più digeribile dell’ora e spicci dell’esordio), con gli occhi ben piantati sull’obiettivo e su ciò che i nostri sanno fare meglio: picchiare. A parte la power ballad “Edge of the Universe” ed il suo pathos corale e romantico, infatti, il resto di “Cosmic Crusade Chronicles” è un compendio di tiratissimo power metal, che si tratti della carica propulsiva dell’accoppiata iniziale “Great Day to Kill”/”Make Space Great Again”, dell’irruenza furente di “We Are the Darkness”, delle melodie possenti di “Powerheart” o del fare quadrato di “Conquer the Wild”. Per la verità il comparto vocale offre ancora il fianco ad alcune critiche (le forzature in “Dark Alliance”, per dirne una), ma a conti fatti anche questo rende l’idea della forza casinista del combo alemanno, che sembra a buon punto per la giusta quadratura del cerchio. “Cosmic Crusade Chronicles” non riscriverà certo le leggi del power metal, ma riesce a dire la sua grazie ad un piglio concentrato e propositivo e canzoni dirette e senza troppi fronzoli, che vanno dritte al punto senza un attimo di respiro. Se volete un album immediato, coinvolgente e casinista eccolo qua.

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