Recensione: Countdown to Extinction
Questo è ,a mio parere, l’album più sottovalutato dei Megadeth.Non sono infatti poche le persone che lo criticano, accusandolo di scontatezza ed indicandolo come l’inizio di quello che si dimostrerà poi un angosciante declino.Invece Countdown to Extinction è un disco eccellente sotto tutti i punti di vista, un connubio ben riuscito tra la melodia più orecchiabile ed il thrash, con la stridula voce di Dave Mustaine a scandire un songwriting molto maturo ed interessante.
Si è parlato di melodia…posso capire che in alcuni punti appaia abbastanza scontata, mi rendo conto che non è proprio ai livelli qualitativi di Rust in Peace..ma il colpo di genio è raro, se ai Megadeth è capitato una o due volte all’inizio della loro carriera bisogna cestinare tutti gli album successivi come commerciali, senza anima ecc..ecc??Suvvia siamo concreti le composizioni di Countdown sono una spanna sopra tante altre,.. perché negarlo?
Skin o ‘my Teeth ,Symphony of Destruction, Foreclosure of a Dream, la title track e Sweating Bullets non sono canzoni che possono essere snobbate tanto facilmente.In esse , che sono il 50% di quelle presenti nel cd, si ha tutto quello che si richiede ad una song: sono trascinanti, quando le ascolti ti rimangono impresse e già dopo un poco ti ritrovi a cantarle insieme allo stereo.Tecnicamente ineccepibili, non sfornano mostruosità chitarristiche particolari (come facevano tre anni prima) ma si mantengono comunque su un livello più che alto: volutamente alla mirabilia tecnica qui si è preferito il mood, il feeling con la linea vocale e con l’ascoltatore.Era uno sperimentare soluzioni nuove mantenendo sempre però uno sguardo al passato. E ci riuscirono maledettamente bene.Questi erano i “vecchi” Megadeth che cercavano una “nuova” via…non erano ancora quei “nuovi” Megadeth che poi avrebbero cercato di ritornare come una volta.
Trust in Metal.
Flavio “Alkaflatz” Alessandrelli