Recensione: Courage And Fear

Di Fabio Vellata - 27 Luglio 2008 - 0:00
Courage And Fear
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Genere:
Anno: 2008
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75

A significare con forza la crescita del materiale underground di casa nostra, giungono prepotentemente alla ribalta i friulani Burnin’ Dolls, band già attiva da alcuni anni e con importanti esperienze in curriculum.

Orbitante attorno alla personalità dell’ottimo chitarrista Raffaello Indri, un autentico istrione in possesso di una tecnica davvero eccelsa (cui non mancano tuttavia, “tocco” e “feeling”), il quartetto è autore di quello che può essere considerato a tutti gli effetti come un vero e proprio full lenght di debutto, album autoprodotto che, dopo alcuni ascolti, non può far altro che suscitare commenti per lo più positivi, procurandosi una serie notevole d’applausi per la bravura e la maestria dimostrate.

Thrash visionario e nervoso, che tanto ricorda Watchtower, Agent Steele, Helstar e Metal Church, spruzzate di irrequieto e plumbeo hard rock, elementi progressivi, stacchi fusion e, giusto per non far mancare nulla, qualche spunto darkeggiante, sono gli ingredienti utilizzati a piene mani dal gruppo tricolore negli otto brani offerti, episodi dalla lunghezza piuttosto sostenuta, capaci di convincere gli ascoltatori grazie ad un impasto sonoro originale e di grande personalità.

Otto tracce voluminose, complesse e zeppe di sfumature che si contorcono in preda a scariche d’elettricità fulminante.
Maiuscola la title track d’apertura, incredibile esempio di follia musicale: ricca di cambi d’umore ed atmosfere al limite dell’alieno, s’inserisce all’interno di un profilo strumentale d’assoluto primo piano.
Altrettanto affascinante e meritevole di menzione è anche la successiva “Hurricane Scream”, evocativa e misteriosa sin dal titolo ed in grado di miscelare, in un’unica soluzione, il thrash più tosto e ruvido, con attacchi dark alla Fields Of The Nephilim.
La lunga “My Enemy”, è poi la summa dell’arte espressa dai Bunin’ Dolls: visioni stordenti, tappeto di suoni “oscuri”, ritmi thrash sincopati, tempi dispari ed una voce, quella del singer Rudy Berginc davvero azzeccata, incredibile misto tra il sommo Geoff Tate e l’altrettanto magnifico James Rivera.
Unico neo, la scarsa qualità della produzione, poco adatta a garantire la giusta potenza a componimenti che mal si attagliano a suoni poco dinamici e definiti, al punto tale da offrire, in taluni passaggi, uno spiacevole effetto da “camera vuota” per nulla consono ed adatto.
Inimmaginabile concepire, quale livello potrebbero raggiungere le evolute strutture dei pezzi, se opportunamente supportate da un lavoro al mixer di ottima qualità…

Sorprendenti, elaborati, complessi, ricchi di sfumature e dal livello tecnico strumentale a dir poco straordinario, i quattro musicisti confezionano una prova efficacissima e brillante che merita davvero plauso e supporto.
Nulla di strano se, tra qualche anno, dovessimo incontrare i Burnin’ Dolls su Century Media o Nuclear Blast

Tracklist:

01. Courage And Fear
02. Hurricane Scream
03. Unbearable
04. Poll
05. Sauvage
06. The Last Hours – Memories
07. My Enemy
08. Ghost In My Mouth

Line Up:

Rudy Breginc – Voce
Camillo Colleluori – Batteria
Raffaello Indri – Chitarra
Alessandro Serravalle – Basso / Voce

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