Recensione: Crises
Penso non si trovi chi non abbia mai ascoltato un passaggio di “Moonlight Shadow”, la hit con cui nell’83 Mike Oldfield si riaffermò dopo il grande successo del suo esordio del decennio precedente, quel “Tubular Bells” con cui portò all’attenzione del pubblico mondiale il suo folk-progressive rock di influenza fortemente sinfonico-orchestrale.
Scegliere “Crises” per presentare Oldfield significa dargli merito sia per quello che aveva fatto prima di esso sia per le innovazioni che l’album ha portato, motivo anch’esso del successo: in particolare, l’introduzione nel tessuto sonoro di una buona voce femminile, quella di Maggie Reilly, brava nell’interpretazione di motivi di estrazione folkristica. In “Moonlight Shadow” la sua voce si esprime sì nel segno della ricerca del successo, ma anche con capacità espressiva.
Per “Crises” Oldfield si avvalse anche dell’apporto di altri validi interpreti i cui trascorsi parlano per loro: fra questi, per le linee vocali maschili Jon Anderson presta la voce in “In High Places”, nella quale si sente anche il vibrafono di Pierre Moerlen, e per le sezioni ritmiche è presente Simon Phillips. Infine nella conclusiva “Shadows On The Wall” compare alla voce Roger Chapman (Family, Streetwalkers).
Il polistrumentista Mike, nella suite d’apertura che dà il titolo all’album, suona tutti gli strumenti, a parte batteria e chitarra ritmica. Come in “Tubular Bells e “Ommadawn” (che forse delle sue prime produzioni è la mia preferita): in suite come questa, sa esprimere dolcemente la sua vena poetica (che gli ha consegnato la chiave del successo artistico), la cui intensificazione si è espressa non solo nelle soluzioni folk, progressive e classiche, ma anche con uno spiccato senso lirico. Interessante anche “Taurus 3”, breve seguito della precedente “Taurus”.
Negli anni di “Crises” i concerti di Mike Oldfield sapevano trasmettere e ispirare la stessa intensità di vissuti sonori dei suoi dischi. Nonostante sia passato del tempo da allora, il buon Mike non ha peraltro esaurito la vena compositiva: pur senza eccellere come nei ’70 e negli ’80, continua a produrre qualcosa: è dello scorso anno “Music Of The Spheres”.
Gianfranco “Masternight” Guarini
Tracklist:
1. Crises
2. Moonlight Shadow
3. In High Places
4. Foreign Affair
5. Taurus 3
6. Shadow On The Wall