Recensione: Crossroads Moment

Di Fabio Vellata - 19 Novembre 2008 - 0:00
Crossroads Moment
Band: Jimi Jamison
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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85

Al fine di ricordare allo sparuto gruppo d’appassionati rimasti, cosa sia l’AOR, come debba essere realizzato e quali connotazioni ne siano la base, gli eminenti professori Jimi Jamison e Jim Peterik, diffondono questa significativa lezione di pratica e teoria suddivisa in quindici esaustivi capitoli, assimilabili, tutti d’un fiato, con sommo gaudio di ogni iscritto al loro particolarissimo ateneo.

Del resto c’era da aspettarselo. In una annata che ci ha riproposto in forma spaziale i Journey e gli House of Lords, campioni di un genere assemblato su melodie corpose, calde ed affascinanti, i detentori della griffe, conosciuta in ogni angolo del globo terracqueo con il nome di Survivor, non potevano, seppur in modo meno appariscente, mancare all’appello, rilasciando un saggio del loro modo di intendere l’affaire melodico.
Il nome posto in copertina è quello di Jimi Jamison, tuttavia, la mano dell’altro Jim, Peterik, è più che evidente tra le pieghe di un songwriting ricco di suggestioni magniloquenti e zeppe di passionalità, vicine certo, agli amati Survivor, ma spesso accostabili anche alla vitalità dei Pride Of Lions, ultima incarnazione di un artista da decenni sopra le righe e di caratura inestimabile.

Una scaletta voluminosa, lunga e di grande sostanza, ci regala fulgidi esempi di classe sopraffina e vellutata raffinatezza, poggiando su di una voce elegante come seta ed una serie di brani in cui davvero risulta complicato, se non impossibile, reperire riempitivi e cadute di tono.
La solarità abbagliante di canzoni come “Battersea” (attacco di Jamison da brividi), “Make Me A Believer”, “Love The World Away” e “That’s Why I Sing”, per citare quattro veloci campioni estratti a caso, ha il potere di cambiare i colori di una giornata grigia, spruzzando un po’ di toni caldi ed avvolgenti sull’autunno novembrino così freddo ed uggioso. Ma è il complesso, la struttura intera di tutto l’album a conferire sensazioni di diffusa positività e bruciante passione, elementi esternati in modo definitivo all’interno d’episodi d’impatto e vigore espressivo come “Behind The Music” (un ritornello degno dell’eccelso “The Roaring Of Dreams” dei Pride Of Lions), “Love The World Away”, “Lost” e “As Is”.
Esattamente ciò che ci si può attendere dalla penna ispirata di maestri come quelli chiamati in causa, capaci di sollevare in pochi minuti, un oceano d’emozioni e sentimenti. In poche parole, capaci, come al loro solito, di far sognare ad occhi aperti, di garantire quel quid di romanticismo assoluto, quell’alone di puro ed incontaminato “feeling” estatico, che permette di rendere un album di AOR superiore alla media, vincente ed in grado di far breccia nel cuore di chi ama sensazioni di tale natura.

Impossibile poi, non segnalare le due tracce finali, la nostalgica “opera rock”, “When Rock Was King”, un pezzo realizzato a più voci che ha il potere di riportarci indietro nel tempo, agli anni d’oro in cui il genere musicale più amato dominava le scene e dettava legge in ogni dove e la bonus track (esclusiva per il mercato europeo) “Alive”, originariamente scritta da Peterik per il secondo capitolo solista dei fratelli Van Zant, qui riproposta dalla grande voce di Jamison.

Le collaborazioni illustri (Joe Lynn Turner, Mike Aquino, Thom Griffin, Kelly Keagy, Mickey Thomas ed il primo singer dei Survivor, Dave Bickler, tra gli altri) ed una produzione d’ottima qualità (ancora il sommo Peterik ed i suoi World Stage Studios), sono il completamento di un disco vario e riuscito, che qualcuno già s’affanna a paragonare, per forza e stile, agli inarrivabili “Vital Signs” e “When Second Counts”, ma che, senza bisogno d’accostamenti troppo azzardati, sa davvero regalare tutto ciò di cui un appassionato di suoni melodici può necessitare per tributare il giusto plauso.

Fosse uscito sei mesi fa, sarebbe stato uno dei migliori compagni delle giornate estive. Certo il clima attuale non aiuta, ma sfido chiunque a non sognare cieli blu e giornate di sole ascoltando “Crossroads Moment”, eccellente ritorno di Jimi Jamison ed ennesimo colpo gobbo dell’irraggiungibile ed inimitabile Mr. Peterik.

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Tracklist:

01. Battersea
02. Can’t Look Away
03. Make Me A Believer
04. Crossroads Moment
05. Bittersweet
06. Behind The Music
07. Lost
08. Love The World Away
09. She’s Nothing To Me
10. As Is
11. ‘Til The Morning Comes
12. That’s Why I Sing
13. Friends We Never Met
14. When Rock Was King
15. Alive (European Bonus Track)

Line Up:

Jimi Jamison – Voce
Jim Peterik – Chitarra / Tastiere / Voce
Thom Griffin – Back. Vocals
Ed Breckenfeld – Batteria
Klem Hayes – Basso
Billy Siniar – Basso
Mike Aquino – Chitarra
Joef Hokstra – Chitarra
Christian Cullen – Tastiere
Jeff Lanz – Tastiere
Joe Lynn Turner – Voce
Mike Reno – Voce
Mickey Thomas – Voce
Don Barnes – Voce
Dave Bickler – Voce

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