Recensione: Crush, Kill And Burn

Di Daniele D'Adamo - 26 Ottobre 2010 - 0:00
Crush, Kill And Burn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
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Quando sei persone, o meglio, pazzoidi, decidono di mettersi assieme per dar luogo alle proprie estreme visioni musicali senza né vincoli né preconcetti, si può allora pensare a una band esagerata in ciascuna sua manifestazione verso l’esterno.
Tale band esiste, si chiama Debt Of Nature e proviene dalla Germania. In pratica è impossibile inquadrarla in un genere per poterla catalogare come si fa, per esempio, con gli insetti; giacché i membri parlano di grindcore, death, thrash, hardcore e crust punk manifestando, pure, la volontà di incrociare Napalm Death, Children Of Bodom e Dying Fetus!

Troppa carne sul fuoco?
Sì, direi sì. Anche se è lecito e anzi plausibile che ciascun elemento di una band nascente, quando decide di donare il proprio contributo al neonato progetto, ponga nel calderone tutta la sua esperienza, preparazione tecnica e, soprattutto, background culturale; una linea comune di pensiero dovrebbe pur esserci, fra tutti i partecipanti. Le varie e legittime influenze personali, cioè, dovrebbero essere filtrate per definire quello che, in primis, dovrebbe rappresentare con certezza la forma del marchio di fabbrica che timbra il complesso che s’intende mettere assieme. Tale marchio, che altri non è che la personalità, necessariamente unica, del sound prodotto dall’ensemble, è l’elemento fondante dell’ensemble stesso. Nell’attuale panorama metal ci sono centinaia di gruppi che «suonano tutti uguale»: come si può ben comprendere, questo errore consistente nel «suonare come tutti gli altri» è il primo da evitare. Ed è, guarda caso, il primo che compiono i Debt Of Nature.

Non a caso, “Crush, Kill And Burn” pare essere una compilation di act diversi, piuttosto che un insieme di canzoni scritte dalla stessa band. Fermo restando che il suono del disco è potente, veemente, spesso divergente verso velocità folli con sfuriate di blast beats e a volte devastante; il confine fra thrash e death – posto ci sia per definizione – è continuamente attraversato senza che ci si decida di stare da una parte o dall’altra o a metà. Non è difficile, difatti, «beccare» gli Slayer nell’incipit di “Crush Kill And Burn” e di “Nightmare Of The Fashion-Whore”, i Megadeth nel riff portante di “Masturbator Generator”, i Dismember in alcune trame di “Eisenfresser”, i Misery Index nelle terribili accelerazioni di “Why I Hate”, la furia disarticolata dell’hardcore più marcio di “Blackguard” e così via.

È doveroso sottolineare che i tedeschi siano in possesso di una tecnica personale sopraffina, in grado di affrontare tutte le difficoltà musicali insite nelle estremità metalliche. Sezione ritmica presa in prestito dal technical death, guitarwork di scuola thrash e linee vocali mai troppo esagerate sia nello scream sia nel growl, dipingono una band dalle eccellenti capacità esecutive che, peraltro, non concedono nulla alla melodia e/o a qualcosa che possa somigliare anche lontanamente all’easy listening.  

Con tanto materiale, singolarmente di ottima fattura ma complessivamente sparso come semi in un campo di grano, è impossibile raccapezzarsi fra i brani alla vana ricerca di un unico filo conduttore. “Crush, Kill And Burn” può andar bene per spaccare i timpani al povero vicino di casa, ma non per godere di un insieme omogeneo d’idee e pensieri.
Inevitabile, dopo poco, la noia; associata alla frustrazione di non riuscire a districare il bandolo della matassa che, da “Intro (Debt Of Nature Reprise)”, conduce a “Peeping Tom”.
 
Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Intro (Debt Of Nature Reprise) 1:10
2. Masturbator Generator 2:32
3. Crush Kill And Burn 3:04
4. Like Breeding Rats 4:01
5. Insalata Tarantula 6:05
6. Eisenfresser 3:27
7. Why I Hate 4:23
8. Nightmare Of The Fashion-Whore 5:31
9. Blackguard 3:49
10. Caterpillar Walk 5:27
11. Demise Of Dementia 3:05
12. Peeping Tom 3:25

Line-up:
Masae Dausend – Vocals
Simon Lukassek – Guitars
Marc Göhring – Vocals
Marcus Italiani – Guitars, Vocals
Stavro Kamari – Bass, Vocals
Kevin Siepmann – Drums
 

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