Recensione: Crystal Knight
Finalmente anche noi poveri mortali possiamo goderci l’omonimo lavoro dei danesi Crystal Knight fino ad ora mai ristampato in cd e reperibile solo sborsando cifre assurde data la sua rarità . Caratterizzato dalla presenza in copertina del guerriero più rincoglionito della storia del metal i C.K. ci deliziano con un Heavy Metal non troppo pesante riconducibile per certi versi ad alcuni episodi degli Stormwitch senza comunque avere quel tocco geniale che caratterizzava le melodie di loro primi 3 lavori. Nel complesso pur non essendo il capolavoro che i nostri cugini tedeschi ci vogliono far credere è comunque godibile e privo di eccessive cadute di tono giustificando le abbordabili 14€ per l’acquisto contro le 170€ che fino al mese scorso si dovevano sborsare per conoscere la proposta di questi 5 danesi. Le dieci tracce sono più o meno tutte giocate su mid tempo abbastanza semplici è prevedibili ma non per questo noiose,…anzi. L’arma vincente risultano essere le linee vocali facilmente memorizzabili e sempre in evidenza impreziosendo le semplici ossature delle song.
Un breve intro atmosferico anticipa la dinamica “War Attack” caratterizzata da un riff tagliente accompagnato inizialmente da un tappeto tastieristico non eccessivamente ingombrante che, tranne per rari casi non incontreremo più durante il prosieguo dell’ascolto. Ottime le linee vocali supportate da un riff semplice e assolutamente devoto al tipico metal classico. Sulle stesse coordinate stilistiche si muove la successiva “Fire and Flames” anch’essa incentrata su buone linee vocali rese fresche e dinamiche dalla calda voce di Pet Henriksen singer che predilige un cantato privo di eccessivi cambi di tonalità.
La bellissima introduzione di “ Its No Crime” sembra presupporre l’arrivo della consueta power ballad che invece si trasforma in una classica metal track dove anche i Crystal Knight non sfuggono a quella legge non scritta che impone ad ogni gruppo metal di scrivere almeno una volta nella propria carriera una canzone con il classico galoppo di accompagnamento. Come avrete capito l’originalità rasenta lo zero ma se amate queste sonorità non potrete non apprezzarla.
Un riff letteralmente clonato da Love Child (Balls To The Wall) degli Accept introduce “She’s a Looker”, forse la canzone più melodica dell’intero album non che quella che più potrebbe essere accostata al repertorio Stormwich. Veramente azzeccata la metrica vocale che a dir la verità non è corredata da un ritornello all’altezza della situazione. Ancora un’inizio atmosferico disegnato da chitarra e voce che ben presto viene rotto dal solito riffetto senza pretesa ma godibile che apre la strada ad un andamento dettato dalla voce riconducibile a qualche episodio degli HammerFall.
“Crystal Knight” è in definitiva un CD che consiglio con la consapevolezza di non trovarci di fronte un disco epocale ma che come già sottolineato, risulta più che piacevole e comunque competitivo con la maggior parte delle melodic metal band attuali., il classico disco da macchina che non richiede eccessiva attenzione per essere apprezzato…… e poi non vorrete farvi scappare quel feroce guerriero in copertina.