Recensione: Dafne
In un periodo in cui non imperversano “nuove” tendenze, i vari generi musicali tendono a riappropriarsi degli spazi che occuperebbero in condizioni normali. Avviene quindi che anche uno stile come l’A.O.R. (class-metal, melodic heavy, ecc.) acquisisca la “vetrina” che meritoriamente gli compete. E fra i molti gruppi che si evidenziano ci sono anche i nostrani Dafne, che con i connazionali Edge Of Forever ed altri possono dire la loro a pieno titolo.
L’omonimo album d’esordio propone un interessante mix che a tratti e a grandi linee riconduce a nomi quali Bad English, Journey, Toto, Winger, e House Of Lords. In dieci brani per cinquantotto minuti i Dafne rivelano ottime doti compositive con linee melodiche eleganti e consistenti, riff di chitarra accattivanti e dal gran feeling ritmico, cori raffinati abbelliti da armonizzazioni tutt’altro che scontate.
I brani ostentano una buona varietà passando dal mid-tempo molto cadenzato al veloce alla ballad della migliore tradizione A.O.R. Il materiale è eseguito bene, qualche lievissima sbavatura – dal sapore molto “live” – non intacca minimamente una performance curata molto minuziosamente e con un’interpretazione ricca di espressività.
L’intero lavoro perde però qualche punto sul versante della produzione con suoni poco nitidi e di concezione datata. E’ invece di spicco la veste grafica con la bella copertina e la grafica ricercata e sobria.
In conclusione: un buon lavoro, un’ulteriore conferma del buon stato di salute della scena italiana, un gruppo che con maggiore esperienza ed un buon producer potrà ambire a traguardi ragguardevoli.
Tracklist:
1) Still Alive
2) Believe In Tomorrow
3) The Man I Am
4) Long Awaited Stranger
5) Concerto For Inferno
6) Going Home
7) Dancer Of The Night
8) The Dark
9) Antechamber Of Hell
10) Back To The Opera (instrumental)