Recensione: Damnation
Il Regno Unito è sempre stato il punto di riferimento della musica rock: almeno una buona metà delle band che ha segnato la storia della musica è nata e cresciuta sull’isola durante il regno di Elisabetta II e senza dubbio la parte del leone (rigorosamente britannico) l’hanno fatta Inghilterra in primis e Scozia a seguire, con la scena di Glasgow sempre pronta a sfornare movimenti estremi e sperimentali come pochi altri bacini in Europa.
Chi è rimasto in sordina durante l’età dell’oro della musica britannica è stato il Galles. Oggi dai verdi colli del sud-ovest escono i promettenti Warpath, band di thrash metal d’assalto, tecnico, serrato e ritmicamente solido.
Il rame non è dunque più l’unico metallo che ha reso celebre lo Glamorganshire nel resto dell’isola: negli ultimi mesi i Warpath hanno conquistato giorno dopo giorno Gran Bretagna, Europa continentale e quella parte di ascoltatori del nuovo mondo rimasta fedele alle sonorità thrash più o meno tradizionali. Conquista dell’America che non si presenta troppo improbabile per i gallesi, visto che i nostri suonano decisamente Testament – vuoi per un thrash concettualemnte molto vicino a quello della band di Oakland, vuoi perchè la produzione è stata affidata a James Murphy, già al servizio della band di Billy, Peterson e Skolnick. Più che all’Europa i Warpath guardano infatti a Ovest, e non a caso ‘Damnation’ si compone – nella miglior tradizione thrash d’oltreoceano – di 8 brani per poco più di mezzora di musica.
Dall’inizio alla fine i Warpath sanno fare breccia nelle simpatie dell’ascoltatore, sviluppando e citando a modo loro Exodus e soprattutto, come già avuto modo di segnalare in precedenza, Testament. Questo debutto è infatti un susseguirsi di brani veloci e piuttosto vari, capaci di rallentare e regalare un “intermezzo-mosh” appena prima dell’ennesima sfuriata con il metronomo sopra i 180. Nulla di pionieristico e nessuna grande sorpresa, piuttosto un’invidiabile capacità di mettere grinta e coerenza in un prodotto che senza troppa difficoltà verrà inserito tra i debutti thrash migliori di questa annata. Un disco coraggiosamente autoprodotto, una scommessa a mio modo di vedere vinta.
Dalla forsennata ‘Spitting Blood’ all’irruenza di ‘Face to Face’ fino ai turbini metallici di ‘Infernal’ non c’è dubbio che i Warpath siano sul sentiero di guerra e brani come ‘W.M.D.’ e la conclusiva ‘Expendable Forces’ – una piccola gioia per i fan dei Death Angel che non manca di lanciarsi in una cavalcata alla Destruction – sono le conferme che sigillano il disco: non un capolavoro ma sicuramente una formazione su cui puntare occhi e orecchie in attesa di una conferma a breve termine.
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini
Tracklist:
1. Damnation
2. Infernal
3. Hostile Takeover
4. Face To Face
5. Spitting Blood
6. Life Unworthy Of Life
7. W.M.D
8. Expendable Forces
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