Recensione: Darkness And Light
Gli Scelerata sono una new power sensation proveniente da Porto Alegre, città meridionale del Brasile, pronta a varcare i cancelli incantati alla ricerca del firmamento di questo settore ingemmato di stelle (ultimamente impolverate). Riusciranno nella titanica impresa di risollevare le sorti di un genere in leggerissima ripresa?
Il quintetto verde-oro, formatosi nel 2002, si concede cinque lunghissimi anni per allestire il qui presente Darkness And Light che, come citato nella striminzita biografia, è frutto di diverse e disparate influenze: Deep Purple, Gamma Ray, Masterplan, Helloween, Iron Maiden, Dream Theater e Angra, quest’ultima, almeno per chi scrive, reale, effettiva e predominante reminiscenza sonora.
Il disco è ricco di buone intuizioni e di spunti efficaci impostati, purtroppo, su arrangiamenti e strutture di scarso peso artistico.
Alla base c’è il forte desiderio di cimentarsi nella ricerca musicale votata alla riproduzione dei capolavori del recente passato (Angels Cry e Holy Land su tutti), approccio valido e vincente fino a quando subentra l’ansia da emulazione, tipica arma a doppio taglio che, nel nostro caso, indebolisce.
A “corrente alternata” la prova di Carl Casagrande, cantante certamente dotato ma promotore di scelte discutibili, prima fra tutte quella attinente alle frequenze, quasi sempre altissime, prediligendo “l’acuto ad ultra suoni” alla basilare interpretazione vocale.
Adeguate ed attraenti le melodie di Eminence (singolo e video clip nella prima tiratura del disco), di Spell of Time (che si segnala anche per l’ottima prova dello special guest Edu Falaschi, vocalist degli Angra) e della conclusiva Adonai, non a caso consigliate dallo stesso Carl nell’intervista dedicata. Mi permetto di aggiungere l’opener, Holy Fire, graditissima sorpresa figlia legittima del disco che ha consacrato e ri-affermato i “nuovi” Angra: Temple Of Shadows.
Poco efficace, infine, la produzione del disco, il cui insoddisfacente missaggio è stato affidato a Thiago Bianchi; lavoro parzialmente “corretto” dall’irreprensibile Dennis Ward nella fase di mastering. Da rivedere l’intero operato.
Gli Scelerata hanno una mano di carte vincenti. Sono convinto che, le grandi potenzialità ancora inespresse rappresenteranno, in futuro, un veicolo importantissimo per riavvicinare il grande pubblico al macrocosmo del power metal. Chi si accosta a questo genere per la prima volta non si arrischi nell’acquisto di un prodotto ancora acerbo e si rivolga ai classici. Chi, invece, è definito o si definisce “cultore della materia”, si avvicini in tutta tranquillità a Darkness And Light, non potrà far altro che constatare la “bontà vigilata” di un gruppo che ha un poker d’assi servito. In questo momento, però, non è sufficiente per vincere la partita.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
1.Land OF The Sins
2.Holy Fire
3.Eminence
4.The Spell Of Time
5.Ethereal Places
6.Endless
7.Darkness & Light
8.Spirits Looking For…
9.Wings To Fly
10. Adonai (Sacred Melodies)
11.Video Bonustrack “Eminence” incl. Making Of