Recensione: Darkstricken [Reissue]
Continua la massiccia operazione di ristampe targate Metal Mind Productions. Questa volta sono i
Sacrum
(band attiva sin dal 1991) ad avere la possibilità di farsi conoscere al di
fuori dei confini della madre patria. La reissue in questione riguarda
Darkstricken, terzo studio album del gruppo di Gorlice uscito originariamente
nel 2006 per Empire Records.
Il sound che ci offre la band polacca è un doom metal con forti influenze
death e gothic che somiglia in gran parte a quella proposta musicale già portata avanti (con un
certo successo) da band del calibro di My Dying Bride, Swallow The Sun
e Draconian. I dieci pezzi racchiusi all’interno di
Darkstricken si muovono essenzialmente su ritmiche che si alternano fra momenti
più riflessivi e sfuriate tipiche del death di stampo statunitense. Per quanto
riguarda il punto di vista esecutivo, c’è da segnalare sopratutto l’ottimo
lavoro delle chitarre: le strutture dei brani non risultano essere mai
troppo banali e i precisissimi assoli di chitarra riescono a mettere in evidenza
quelle che sono le ottime doti tecniche delle due asce del combo. Degni di nota
anche gli inserti sinfonici ad opera delle tastiere, mai troppo invadenti e
sempre molto efficaci nel dare ai pezzi la giusta dose atmosferica con un tocco
di eleganza delicato e pregiato.
Durante lo scorrere della tracklist troviamo sempre un alternarsi di strutture
ritmiche mai troppo omogenee fra di loro, che ci mettono di fronte alle due
diverse anime con le quali può esprimersi il gruppo: una brutale ed energica,
l’altra più elegante e raffinata. L’iniziale Make My
Day ci mette sin da subito di fronte al lato nettamente più aggressivo dei
Sacrum, fatto di tempi più sostenuti e di un riffing che si avvicina alle
produzioni più death-oriented. Se la successiva The Shrine Falling continua a seguire
la scia tracciata dall’opener, già con Human Error si può riscontrare un
rallentamento graduale che continuerà per tutto lo scorrere dei brani, fino ad
arrivare alle melodie più malinconiche di Scarred Beneath The Skin.
In questo caso la band riesce a fondere perfettamente le due differenti
personalità con frequenti avvicendamenti fra passaggi più aggressivi con cantato in growl e
parti
più lente e ragionate che danno maggiore spazio alle orchestrazioni sinfoniche
delle tastiere.
Rafforzato da una produzione di ottima fattura che riesce a rendere giustizia
a tutti gli strumenti presenti, Darkstricken risulta essere un lavoro pieno di
spunti originali e che cerca di distaccarsi in qualche modo da quelli che sono
gli standard del genere. La proposta musicale dei Sacrum è abbastanza solida,
matura e convincente, se proseguiranno su questa strada, riusciranno sicuramente
a conquistarsi una dose ben nutrita di sostenitori anche al di fuori dei confini
nazionali.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Enter The Darkstricken
02 Make My Day
03 The Shrine Falling
04 Human Error
05 The Ones Without A Name
06 Evil Dreams
07 Scarred Beneath The Skin
08 The Innocent Tears
09 Fear Of The Unknown
10 Dark Festivity