Recensione: David Readman

Di Fabio Vellata - 9 Settembre 2007 - 0:00
David Readman
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Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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80

Motivo di sicuro interesse per i fans di hard rock melodico, ecco l’esordio solista del singer dei Pink Cream 69 (precedentemente anche negli Adagio) David Readman, album che, sin dalle primissime sensazioni, appare come confezionato ad arte per riscontrare i favori del pubblico al quale è diretto.

Produzione ben assestata, una vasta schiera di collaboratori, canzoni perennemente in bilico tra melodie accattivanti ed impennate rock – blues ed un interprete, come d’abitudine, d’alto livello, sono gli ingredienti di un disco sostanzialmente impeccabile, che non tralascia alcun particolare nella forma e si permette di offrire emozioni ed atmosfere di classe.

I dodici pezzi presenti si muovono entro ambiti definiti e precisi, idealmente estrapolati da un manuale del genere, e promettono d’intrattenere l’ascoltatore con hooklines di facile fruibilità e pronta assimilazione.
Il lotto di tracce iniziali, composto di brani in cui la melodia domina incontrastata, è sintomatico di quanto appena dichiarato.
I ritornelli pieni e vitali di “Without You”, “Evil Combination”, “Take These Tears” e delle bellissime “Don’t Let It Slip Away” e “Long Way to Heaven”, instradano con buona efficacia il cd verso lidi di notevole prestigio ed eleganza, beneficiando di un songwriting tradizionale, dotato di buon gusto e ricercatezza, che mai indugia in eccessi ma privilegia piuttosto la capacità di rendersi coinvolgente e pienamente godibile.
Non mancano tuttavia episodi dotati di maggiore spinta ed impeto: “No Peace For The Wicked”, “Wind In The City” e “Prisoner Of Shame”, appaiono, infatti, come canzoni dallo spessore tangibile e corposo, debitrici di stilemi radicati nei cari anni ottanta e non dissimili dalla verve cara ai migliori Whitesnake d’annata.

Spazio poi, anche per una sottile ventata di country venato di blues, amabilmente amalgamato all’interno della scaletta mediante brani costruiti su suoni acustici ed atmosfere polverose quali “New Messia” e “Over The Ocean”.
Il paragone con situazioni offerte in epoche remote da eroi del Glam come Poison e Cinderella, non è poi così azzardato, ed è ulteriore testimonianza del profondo amore di Readman per un tipo di sonorità dal fascino ancora oggi assolutamente intatto.
Infine, come in ogni rispettabile album hard rock di qualità e sostanza, ecco concretizzarsi ancora un paio di acuti dall’inconfondibile sapore romantico e zuccheroso, identificabili nella conclusiva “Love In Vain” e nel tempo medio “Gentle Touch”, a conferma definitiva della bontà di un platter ricco e davvero riuscito.

Curato in ogni minima parte anche l’aspetto strumentale, lasciato nelle mani rassicuranti e capaci di ottimi professionisti come Tommy Denander, Gunter Werno (Vanden Plas), Alex Beyrodt (Silent Force), Dirk Bruinenberg (Elegy) e Paul Logue (Eden’s Curse), questo primo capitolo solista dell’ottimo Mr. Readman è dunque acquisto consigliatissimo per chiunque sia addentro la materia e “mastichi” di hard rock.

Un graditissimo regalo di fine estate per tutti gli appassionati, che in tal modo potranno lenire almeno in parte la malinconia per la bella stagione ormai giunta al termine.

Tracklist :

01. Without You
02. Evil Combination
03. Take These Tears
04. Don’t Let It Slip Away
05. No Peace For The Wicked
06. Long Way To Heaven
07. Wind In The City
08. Gentle Touch
09. Prisoner Of Shame
10. New Messia
11. Over The Ocean
12. Love In Vain

Line Up:

David Readman – Voce / Chitarra / Tastiere
Paul Logue – Basso
Alex Beyrodt – Chitarra
Gerald Sänger – Chitarra
Tommy Denander – Chitarra
Uwe Reitenauer – Chitarra
Eric Ragno – Tastiere
Günter Werno – Tastiere
Dirk Bruinenberg – Batteria
Chris Schmidt – Batteria

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