Recensione: Dawn Of Forever
Indebitati nei confronti di tutto il melodic rock europeo (Badlands e Fair Warning su tutti), i Faro scoprono presto le proprie carte, mostrando un attaccamento a certe sonorità che nell’ultimo periodo pullulano nelle nuove uscite MTM: il riffing, le keyboard e le vocals in puro stile pop-metal sono retoricamente parlando l’albero genealogico della band.
Leader della band è il finlandese Chitral “Chity” Sompala (Avalon), dotato di una timbrica molto vicina a quella del grande Tommy Heart, e affiancato dal batterista dei Mind’s Eye, Daniel Flores. Completano la band il chitarrista Frank Rohles, già nella Queen cover band Innuendo, e il bassista Peter Hahn, impegnato in teatro con musical hard rock. Il risultato quindi era fin dall’inizio garantito: grande classe, grande tecnica (non a caso il background di Sompala e Flores è di tipo power/prog) e tanta melodia, tanta quasi da sfiorare il capolavoro di “pacchianità” – in senso buono, s’intende – con “Surrender”, primo vero highlight di un disco che punta dritto al cuore dei nostalgici hard rock fan. Al di là di qualche stravagante inserto progressivo (“We Entertain Ya”, il titolo la dice lunga), l’hard rock ottantiano è dominante in tutti pezzi, e brilla in particolar modo sul graffiante riffing della opener “Living In Extremes”, ma anche in “Coast To Coast”, leggermente addolcita dal mid-tempo e in “I Remember”, altra hit dalla cantabilità quasi obbligata. Paradossalmente il brano più metallico del platter è rappresentato dalla power ballad “Shot Down”, in cui la deliziosa raucedine di Sompala dà quell’energia necessaria a riportare alla luce i fasti degli slow dei Quiet Riot. Anche l’oscura “Material World” sembrerebbe discendere dai Fair Warning più intimisti, da cui i nostri riescono ad imparare come una ballad non deve necessariamente assumere toni pacati e prevedibili, ma può diventare con grande scioltezza una corale live hit.
Di contro alle lodi cantate a questo platter, c’è purtroppo da annotare la mancanza di personalità nel songwriting dei Faro: seppure non metto in dubbio il carisma dei singoli componenti, non posso non ammettere che il paragone con i già citati Fair Warning, già ripreso recentemente da Dreamtale e Hardline – che vantano sicuramente diritti biografici rispetto ai Faro: un sound così ben collaudato è senza dubbio un’ottima freccia nella faretra di una casa discografica, che tuttavia farebbe bene a centellinare queste uscite, quantomeno per non confondere – e, credetemi, la facilità con cui ciò può avvenire è incredibile – i fruitori del genere.
Tracklist:
- Living In Extremes
- I Remember
- Surrender
- Coast To Coast
- You’re On The Run
- We Entertain Ya
- Materiel World
- Shot Down
- I Am What I Am
- The Beast
- Long Way Home