Recensione: Day Of Reckoning
Sono sempre loro!
Sfumature a parte, il sound dei Destruction è unico e distinguibile da sempre, ma ancora più, continua a farsi portabandiera di un modo unico e immortale di concepire il thrash metal. Già pioniere del teutonic thrash metal assieme a Sodom, Tankard e Kreator, il combo capitanato dal chitarrista Mike Sifringer (ebbene sì, non cito Schmier, causa il suo decennale abbandono negli anni novanta!) produce, dopo quasi tre decenni dalla nascita, l’undicesima fatica di carriera.
Undicesimo album cui si vanno a sommare EP, live album e compilation. I Destruction, come pochi altri talentuosi fortunati, sono riusciti a restare a galla nel mare in tempesta che ha affondato la maggior parte delle compagini che, a fine anni ottanta, facevano gridare al miracolo. E, quindi, a garantire la continuità che tiene in grande forma ragazzoni di oltre quarant’anni. Per tale ragione vanno considerati a tutti gli effetti una delle più importanti thrash metal band europee (e mondiali) della storia. Conferma immediata, se si ascolta questo “Day Of Reckoning”!
Ancora una volta, la band produce un album demolente. Certo, nel più recente passato qualche piccola sbavatura di carriera c’è stata (a parer di chi scrive, “D.E.V.O.L.U.T.I.O.N.” del 2008), ma nemmeno Tankard e Kreator sono riusciti a tenere così alta la qualità del songwriting per tanto tempo. Un songwriting assai spontaneo, che secerne ancora quel sudore corrosivo della pelle e delle borchie che Schmier e Mike vestivano in gioventù. Ed è questa, la forza della band: il «vero thrash», raccontato dai taglienti “The Price”, “Armageddonizer”, “Misfit”; il vero che si cela dietro i semi-umani latrati delle distorsioni, nel profondo della caustica timbrica di uno Schmier in grandissima forma.
Tutte le canzoni sono sostenute da scomparti ritmici incalzanti, slanciati con impeto verso la consacrazione di trent’anni di onorata e coerente carriera.
La peculiarità più caratterizzante è, di certo, la veemenza con cui sono interpretati i pezzi. A tratti «slayeriana», la ferocia dell’anima celata in “Day Of Reckoning” si attesta inaspettatamente ferale, se rapportata alle ultime pubblicazioni. Pure se il riferimento è quello della celebre, mordace e «ibrida» triade del lustro 1994÷1999, e cioè “Destruction”, [EP]; “Them Not Me”, [EP]; e “The Least Successful Human Cannonball”.
In un periodo così florido di produzioni aventi spessore e personalità, soprattutto di band medagliate d’onorata carriera, l’atto più importante e compiuto che si possa fare è quello di ruggire con la personalità; dimostrando che si è in pista per suonare e non per cavalcare l’onda del classico revival modaiolo, quello che ti permette di stare a galla e fare un bel po’ di quattrini. Questo, ve lo garantisco, non è uno di questi casi. Qui c’è thrash metal vero, animalesco, coinvolgente, non di certo raffinato; ma puro e infervorato. Probabilmente uno dei dischi più riusciti ed efficaci che l’esemble di Baden-Württemberg abbia mai composto da “Cracked Brain” a oggi.
Permettetemi di spendere qualche parola sulla produzione, che ritengo sempre un ingrediente basilare per dar sapore alla musica. I suoni che ascolterete rispettano fedelmente i dettami del thrash teutonico: taglienti, graffianti e bilanciati; con l’unica pecca in una doppia cassa un po’ troppo «debole» causa un missaggio assai piatto e poco interpretato, come si fa di recente… A corollario del tutto, Nuclear Blast Records ha previsto anche un modello “Limited Edition Slipcase” con una bonus track, nello specifico intitolata “Stand Up And Shout” (R. J. Dio cover).
Questo è tutto.
Anzi, ora che ci penso consentitemi un’ultima considerazione: proprio nel precedente “Release From Agony” del 1988 e nel tour a seguire, cantò per l’ultima volta Marcel “Schmier” Schirmer… certo, non che il successivo “Cracked Brain” fosse un disco mediocre, tutt’altro, ma qualcosa stava cambiando. Si sentiva. Quel maledetto disco suonava ancora Destruction fino all’osso ma Schmier mancava. Qualcuno la pensa diversamente? Mi è sempre stato difficile perdonargli quell’abbandono. Bene, dopo vent’anni, mi è quasi sembrato rimbalzare a quei tempi: sento proprio il vero e definitivo ritorno. Sarò un sognatore, ma la vedo davvero come un bel segno del destino. Ciò per quanto mi riguarda! Ora apro una birra e ascolto con grande piacere “Day Of Reckoning”.
Naturalmente, lascio a voi la sentenza finale…
Nicola Furlan
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Track-list:
1. The Price 3:39
2. Hate Is My Fuel 4:24
3. Armageddonizer 4:09
4. Devil’s Advocate 4:18
5. Day Of Reckoning 3:58
6. Sorcerer Of Black Magic 4:25
7. Misfit 4:26
8. The Demon Is God 5:11
9. Church Of Disgust 4:05
10. Destroyer Or Creator 3:09
11. Sheep Of The Regime 4:59
All tracks 45 min. ca.
Line-up:
Marcel “Schmier” Schirmer – Bass, Vocals
Mike Sifringer – Guitars
Vaaver – Drums