Recensione: De Maleficiis [EP]
L’underground è un ambiente davvero interessante sopratutto quando si parla di musica estrema: hardcore, thrash metal, black metal, death metal e chi più ne sa, ne citi. Nei meandri delle vie, saltano fuori da cantine, come da locali dediti al supporto della scena ‘minore’, band senza ispirazione che copiano lo stile dei ‘grandi’, altri che eseguono solo cover (perché è così che si guadagnano i quattro soldi per la fama immortale…), ma pure gruppi che sperimentano in quanto liberi di osare senza troppi pensieri legati a dati di vendita necessari.
Ora, c’è capitato per le mani un EP intitolato “De Maleficiis” i cui autori sono tali E.vil N.ever D.ies, band attiva da oltre vent’anni, ma che mai è uscita palesemente allo scoperto. Provenienti da Napoli, si formano, appunto, nel 1990 dall’accordo tra Felice Savarese, Salvatore Romano e altri ragazzi ormai non più presenti in formazione. Dopo qualche altro cambio di line-up, nel 2011 il gruppo registra l’EP in questione, “De Maleficiis” che vede il contributo in studio di Raffaele Lanzuise, membro dei Nameless Crime, al basso. Nel gennaio 2012 arriva, al posto di Raffaele, Daniele Galasso. Il gruppo lavora bene, sia a livello musicale/compositivo, sia a livello grafico con un digibook di grande qualità, elegante e con copertina in finta pelle. Il bello (paradossale) è che, invece, la musica di questi cinque brani è tutto meno che finta. Anzi, è una botta di thrash metal endemico da far accaponare la pelle. Il loro mix di thrash ‘classico’ e post-thrash riporta alla mente quanto di meglio possono aver concepito nel corso del tempo i più ferali Slayer e i più groovy Sepultura. Non si tratta, quindi, di un thrash metal ‘nuova era’, sulla scia di Machine Head o ultimi Pantera. Perdonateci questo salto indietro nel tempo, ma per inquadrare la proposta dei napoletani dobbiamo inevitabilmente fare un passo a metà anni novanta…!
“De Maleficiis” odora di marcio, sa di cattivo, ma non lascia incazzature addosso, anzi, diverte. È thrash metal fino all’ultimo accordo proposto, fino all’ultimo urlo cantato dall’assatanato Domenico Costagliola. A livello ritmico s’entra in contatto con strutture dirette, prive d’ogni orpello atto a raffinare un roboante sound che, garantiamo, arriva dritto dritto all’ascoltatore, come un’onda d’urto. I ragazzi suonano con grande spontaneità e hanno personalità. Sebbene le ispirazioni compositive peschino dai grandi dischi degli altrettanto grandi nomi precedentemente citati, la loro musica presenta peculiarità che la rendono un ‘unicum’ se rapportato a quanto abbiamo ascoltato negli ultimi anni. E ci riferiamo, nello specifico, agli ultimi sette, otto, anni ovvero da quando il thrash è riemerso prepotentemente dall’oblio in cui era scivolato venti anni orsono.
Le peculiarità di “De Maleficiis” sono evidenziabili nel groove fulmineo che caratterizza molti passaggi, nell’acida fluorescenza di un guitar work isterico e corrosivo, in soli azzeccati e ben integrati nella struttura del brano e in una sezione ritmica martellante e devota ad un hardcore incisivo. Meno di trenta minuti sono pochi per un giudizio definitivo e che garantisca, o certifichi, una qualità sopra la media, ma poco ci manca. Dispiace solo che un prodotto di questa caratura sia uscito così, autoprodotto perché, forse, non avrà mai la visibilità che merita. Mmm, forse siamo un po’ presuntuosi… forse questi E.vil N.ever D.ies vogliono, a tutti gli effetti, solo divertirsi, in studio e dal vivo. Che peccato… Fottuti thrasher senza compromessi! Da seguire!
Nicola Furlan
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Tracce:
01. It Waits, watches, meditates, attacks! (Kills!)
02. This is a Country For Old Man
03. The Furious River
04. Cooling-Off Period
05. Normality?
Durata: 27 minuti ca.
Formazione:
Felice Savarese: Batteria
Salvatore Romano: Chitarra
Fabio Di Tullio: Chitarra
Daniele ‘Sfider’ Galasso: Basso
Domenico Costagliola: Voce