Recensione: Dead and Alive

Di Daniele D'Adamo - 22 Agosto 2018 - 20:51
Dead and Alive
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2018
Nazione:
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76

Dopo uno stop di cinque anni, cioè dall’uscita di “Time Tears Down”, tornano prepotentemente sulla scena del melodic death metal i Parasite Inc. con la nuova creatura “Dead and Alive”.

Se con il penultimo album non sembrava che fosse stata ancora definita una precisa linea di azione, per quello che riguarda lo stile, ora pare che sia stato tutto deciso, finalmente. Del resto i tedeschi sono una band da troppi anni definita dal grande futuro, per cui, prima o poi, qualcosa di buono doveva uscire dalle loro menti anzitutto e dai loro strumenti poi.

Così, “Dead and Alive” è un lavoro adulto e perfettamente delineato nei suoi dettami tipologici. Lasciate perdere le sirene del melodeath o modern metal che sia, i tedeschi hanno deciso con forza di pestare i piedi su una poderosa forma di melodic death metal e basta. Molto moderna. La quale, sì, trae origini dalla lezione delle formazioni degli anni novanta in quel di Gothenburg, ma che si sviluppa in maniera autonoma; seguendo una strada futuristica che fornisce di nuova linfa vitale un genere che sembra sempre morire ma che non muore mai.

Il sound di “Dead and Alive” è possente, roccioso, duro, a volte addirittura estremo quando la sua rapidità è dettata dai blast-beast (‘Once and for All’, ‘Headfuck Rollercoaster’) ma al contempo sempre, e si sottolinea sempre, melodico. Armonioso nella sua fusione fra armonie accattivanti (‘Sunset Overdrive’) e furia scardinatrice (‘This World’).

Sound dalla buona visionarietà di un futuro guarda caso dominato dalle macchine e della cibernetica, grazie a un uso oculato ma presente dell’elettronica di synth e tastiere, mai fuori dal contesto in cui sviluppano le loro linee musicali. Tanto è vero che ‘Fall of the Idealist’ richiama con forza la madre di tutte le cyber death metal band del Mondo, cioè i Fear Factory. Incedere sincopato, ritmi matematici e voce filtrata sono gli ingredienti di una canzone che potrebbe benissimo essere il leitmotiv di un film di fantascienza a tema di robot e automi antropomorfi.

Ovviamente si tratta di un singolo episodio, poiché i Parasite Inc. hanno raggiunto, ormai, una propria dimensione in cui è relativamente facile riconoscerli ascoltando la loro proposta. L’originalità non è il massimo, questo sì, tuttavia non si può non apprezzare lo sforzo da essi compiuto per ritagliare un angolo di un mercato soprassaturo di metallo, melodic death metal compreso.

Se lo stile si può dire azzeccato e coerente con i suoni del 2018, un po’ meno si può dire delle song. Beninteso, tutte diverse le une dalle altre seppure raccolte sotto le falde di un’identica foggia. A onor del vero non ci sono né buchi né cali di tensione, nel segmento compreso fra ‘Countershock’ e la title-track (lasciando perdere la cover finale, ininfluente). Inoltre, tutti i brani si lasciano ascoltare con piacere e scorrono con fluidità. Quello che manca è il cosiddetto colpo gobbo, cioè la o le track che stampino il loro marchio sul platter a mò di timbro a caldo. C’è la già citata ‘Sunset Overdrive’, hit del disco, che però è un po’ troppo poco per lasciare un segno indelebile da rimandare ai posteri.

“Dead and Alive” è un full-length onesto, schietto e verace; dimostrativo di un netto miglioramento complessivo del modo di far musica da parte dei Parasite Inc. Manca un quid in più, identificabile in brani più ficcanti e intrusivi rispetto a quelli in esame.

Daniele “dani66” D’Adamo

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