Recensione: Death Never Dies
Pungente in tutto il suo fragore, la terza incisione di questo giovanissimo gruppo di Bari sorprende prima di tutto per l’intensità con cui è stata registrata. Un vortice di energia trasformato non più in calore, ma nella gelida concezione della morte dei Golem.
Il sound generale non può che essere considerato come la fusione di diversi estri musicali pieni di passione, a partire dall’heavy metal nello stile classico degli Iron Maiden per arrivare al black/death melodico di gruppi come Dissection, In Flames e Bal Sagoth o all’epic dei Blind Guardian ad esempio. Ogni traccia è eseguita in maniera impeccabile e la padronanza dello strumento trova la sua più estrema dimostrazione nell’ottimo lavoro di Damiano alla batteria: gli stacchi black raggungono velocità folli e di certo caratterizzano i momenti più affascinanti di questo disco.
La percezione della morte e l’analisi introspettiva di se stessi ripercorrono la strada melodica dei brani qui presentati senza lasciare respiro al destinatario; distorsioni e riff accecanti non possono che ringraziare le chitarre di Matteo e Ottavio che tanto veloci quanto potenti tengono sospese tensione e rabbia dall’inizio alla fine. I brani non presentano particolari differenze fra di loro, ma sicuramente non si può negare che se questo demo difficilmente regali attimi fortemente emotivi al contrario riesca a trasmettere una grinta inesauribile: tutto l’impegno della voce di Nicola, autore delle lyrics, ne è genuina testimonianza.
Peccato per l’originalità, unico aspetto cui i Golem non hanno concesso molta attenzione riferendosi specialmente a gruppi altrettanto giovani come i Children Of Bodom: nonostante non sia stata registrata alcuna tastiera, colonna portante di questo gruppo del freddo nord, le relazioni che si possono incontrare sono proprio svariate. Personalmente ritengo che la line-up componente questo nuovo massacro tutto italiano abbia le carte in regola per snobbare i finlandesi di Espoo attraverso un sound più maturo, capace di dare personalità e carattere unico ed inconfondibile al futuro metallo tricolore.
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
1. …From Beyond
2. Death Never Dies
3. Your Deepest Fear
4. Here Comes The Dark
5. Something To Remind
6. The Last Doddess
7. Against The Sky