Recensione: Death Of Awe
Album di debutto per i Silencer, questo Death Of Awe è
un disco che rientra in quel filone thrash moderno, freddo e con atmosfere
industriali, che nonostante non brilli per originalità si lascia ascoltare molto
volentieri.
Gli americani ci propongono brani molto diretti, mantenendo costantemente una
velocità media elevata, giocando più sull’aggressione pura che su passaggi più
ragionati, in cui tutti gli elementi necessari per un disco del genere sono
espressi più che dignitosamente. La voce di Chad Armstrong è graffiante a
dovere, rotta sporadicamente da buone incursioni di voce pulita a rendere più
meccanico e moderno il suono, e le chitarre della coppia Spargo/Lynn
sono sempre precise e sufficientemente fantasiose. In Death Of Awe
i nostri incarnano lo spirito di estremo del thrash americano (leggasi Slayer)
e lo bagnano con abbondanti dosi di swedish thrash e hardcore, tanto da sembrare
una riproposizione, seppur meno tecnica e imprevedibile, dei Darkane.
A questo disco manca forse un brano killer capace di svettare sul resto della
tracklist, ma possiamo accontentarci di un lotto di brani coinvolgenti,
dall’andamento non troppo lineare, in cui i Silencer offrono una buona
prova anche dal punto di vista prettamente esecutivo. L’opener Earth Rule
Murder è probabilmente la canzone che meglio racchiude le caratteristiche di
questo lavoro, forte di una carica notevole, con un buon bilanciamento tra i
passaggi più violenti a quelli più melodici/futuristici, come del resto la terza
Transport o la coppia Fracture e The Death Of Awe, piccole
bordate di pregevole fattura, dove, con un approccio non rivolto a formulare un
giudizio oggettivo del lavoro, non si fa fatica a lasciarsi trasportare dal
ritmo incalzante, che raggiunge il suo acme con la decima The Harvest.
Un album decisamente godibile, suonato e prodotto con professionalità, che
purtroppo risulta un po’ poco personale. Un debutto comunque promettente per una
formazione che ha dimostrato con Death Of Awe di sapere bene
svolgere il proprio compito.
Stefano Risso
Tracklist:
