Recensione: Death off

Di Claudio Casero - 23 Aprile 2006 - 0:00
Death off
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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Sinceramente sono sempre stato abbastanza scettico riguardo alle one man band e questi Death Kenos Deafs non ha fatto eccezione. Il demo in questione, intitolato “Death off” è il progetto solista di tale Harak Debris; lo sheet informativo dice che la musica suonata in questo cd è death-black-heavy metal ma sinceramente la cosa mi lascia molto perplesso.

Il demo nasce come progetto strumentale del succitato personaggio che si cimenta con chitarra elettrica tastiera e synth, ma in un secondo tempo viene deciso di aggiungere anche una voce eccezion fatta per l’ultimo brano strumentale. Quello che ne esce sono 12 brani di rumori e suoni indefiniti che fanno accapponare la pelle e, purtroppo non nell’accezione positiva del temine. Io sinceramente di musica in questo lavoro ne vedo ben poca se non fosse per alcune schitarrate che il più delle volte sono completamente fuori tempo e davvero stonate. I suoni di batteria del synth sono a dir poco obbrobriosi e alquanto fastidiosi.
Parliamo adesso della voce: questa consiste in un parlato carichissimo di riverbero e delay che può risultare interessante per i primi dieci secondi ma che poi diventa noioso e fastidioso.
Risulta quindi molto difficile trovare qualcosa di positivo all’interno di più di mezzora di noise allo stato puro; il problema non è tanto nel genere suonato da Harak Debris, ma quanto nel come viene suonato. Anche dopo aver ascoltato le dodici tracce attentamente si rimane sempre dell’idea che tutto sia stato messo giù a caso smanettando qua e là con qualche programma musicale in un uggioso pomeriggio autunnale.
Nella spiegazione del cd si parla di voce scream e growl, ma sinceramente non ne vedo alcuna traccia nemmeno cercando di ascoltare solo la linea vocale.
Unica cosa accettabile sono i secondi introduttivi di alcuni brani eseguiti con loop di suoni sintetizzati abbastanza banali e inutili.

Come definire quindi questo “Death off”? Ci ho pensato molto e l’unico aggettivo che si adatta perfettamente al cd è FASTIDIOSO! Non trovo spunti di nessun interesse in nessuno dei 12 brani presenti nel demo nemmeno sforzandomi. Noia, fastidio e rumore sono le uniche cose che trapelano da questo lavoro. Sinceramente credo che la gente ne abbia abbastanza dei rumori che sente tutti i giorni al lavoro e in città per poter essere interessato ad una cosa del genere. Bocciato in toto quindi il lavoro di Harak Debris, con un appunto: per fare noise non basta inserire strumenti fastidiosi a caso e poter dire di aver fatto una canzone. Spero con queste parole di non aver offeso l’autore del demo. Scusatemi ma, quando è troppo è troppo!!!

Contatti:
deathkenosdeafs@email.it

TRACKLIST:
1. Every particle of dust breathe for is fear
2. Of us mother is the earth
3. Death’s kingdom
4. Catching fire crosses
5. Still he is here
6. The soul
7. Weeping over the web of life
8. In the summit of roofs
9. The fairy’s world
10. Admission for the hereafter
11. In the thick shadows
12. The mental traveller

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28