Recensione: Death Prevails
Dalle lande teutoniche giungono al mio ascolto questi Hackneyed, quintetto formatosi nel recente 2006 dedito ad un sano Brutal Death di chiara matrice americana, grezzo, violento ed esente da qualsivoglia orpello melodico di scuola swedish. “Death Prevails” è il titolo del loro debut album, pubblicato nientepopodimeno che da Nuclear Blast. Ciò sicuramente è un gran vantaggio per la band, che potrà avere una gran visibilità per il loro primo parto musicale (non esattamente il primo, dato che nel 2006 hanno pubblicato un demo di sei tracce), ma al contempo, a detta del sottoscritto, si potrebbe rivelare un’arma a doppio taglio.
Il perché è presto spiegato: ciò che più stupisce di questo combo è l’estrema giovinezza dei componenti, la cui età (udite udite) si aggira tra i 14 e 17 anni.
Questi enfants del panorama extreme sono, a mio modo di vedere, ancora troppo acerbi, immaturi musicalmente, eccessivamente canonici e per approdare sulle scene, per di più sotto un’etichetta discografica che ha al suo interno gruppi, anche in campo Brutal, che potrebbero mangiarsi gli Hackneyed a colazione (chi ha detto Decrepit Birth?). Certamente la band, per essere così giovane, è sufficientemente apprezzabile dal lato tecnico, purtroppo non si può dire lo stesso riguardo la stesura dei pezzi.
Dopo una dovuta presentazione dei nostri, veniamo alla vera e propria recensione di questo full-lenght.
La copertina, sinceramente, non è niente di eccezionale, raffigurante uno scheletro con in mano una falce che ha veramente poco di bello ed originale.
Originalità, personalità, riconoscibilità, sono le chiavi mancanti nei pezzi composti dal quintetto, seppur si possa trovare qualche soluzione vincente in un pezzo come “Gut Candy”. Infatti quest’ultimo è un brano, seppur nella sua brutalità, molto riconoscibile, quasi “catchy”, dotato di buoni breaks e continue sferzate di tempo, ritmato quanto basta e con una solida base batteristica a fare da contorno a riff decisamente old-style.
La durata dei brani presenti nel disco è medio-breve, tracce con un comune denominatore chiamato impatto, che potrebbero sicuramente fare la loro buona figura in sede live (com’anche dimostrato nei vari video del gruppo che possiamo trovare su YouTube), ma che in sede di ascolto non fanno certo gridare al miracolo.
Per concludere, vorrei far notare come il termine Hackneyed in inglese sia un modo elegante o ricercato per esprimere un senso di banalità, di trito e ritrito.
E’ proprio ciò che suscita l’ascolto di questo LP made in Germany. “Death Prevails”, la morte trionfa. Una noia mortale trionfa? No, questo no, ma non ci manca poi tanto…
I veri enfants prodige del Brutal esordirono nel 2000 con Winds Of Creation, si chiamavano Decapitated. Questi altri volenterosi ragazzi invece sono rimandati alla prossima prova in studio, sicuramente sforneranno un plot più maturo e completo di quanto ascoltato su questo loro debut.
Tracklist:
1. Unseen Enemy 02:12
2. Gut Candy 04:11
3. Ravenous 02:44
4. Axe Splatter 03:36
5. Neon Sun 03:56
6. Worlds Collode 04:44
7. Symphony Of Death 03:44
8. Bone Grinder 04:13
9. Again 01:37
Line-Up:
Philipp Mazal – vocals
Felix Papp – guitar
Devin Cox – guitar
Alex Battner – bass
Tim Cox – drums