Recensione: Deathstar Rising
Nati nel 1999, i Before the Dawn hanno esordito con il loro primo studio album nel 2003. Ben presto il gruppo si è trasformato, a causa di defezioni e cambi in line-up, in una sorta di one-man-band del fondatore Tuomas Saukkonen, vero e proprio deus-ex-machina della formazione: autore di musiche, testi e arrangiamenti di tutte le canzoni. Questo “Deathstar Rising” è il sesto CD sfornato dai Before the Dawn dal 2003 al 2011, a cui, a ben vedere, andrebbero aggiunti tutti quelli realizzati da Saukkonen nei suoi svariati “progetti solisti”, più le sue partecipazioni ad altre band.
Un musicista estremamente prolifico, quindi, a giudicare dai numeri. Come abbiamo avuto modo di notare recensendo diversi album della produzione più e meno recente di Saukkonen, però, quantità non è necessariamente sinonimo di qualità.
I Before the Dawn degli esordi erano un gruppo che non presentava pressochè nessuna originalità. I loro brani strizzavano l’occhio, di volta in volta, alle sonorità di diverse band ben più famose e interessanti, ma, benchè il tutto fosse confezionato sempre in maniera molto orecchiabile e ben arrangiata, incapaci di trasmettere qualcosa. Sembrava non fossero in grado di far provare delle vere emozioni all’ascoltatore perchè, loro per primi, erano senza un’anima definita.
La storia, però, a quanto pare, alla fine, ha premiato Saukkonen per la sua perseverenza: “Deathstar Rising”, infatti, è il primo album frutto di un contratto nuovo di zecca con la Nuclear Blast. Che sia cambiato qualcosa nel sound del gruppo tanto da renderlo improvvisamente appetibile, originale, brillante? Di renderlo meritevole di essere messo contratto da una major del settore?
Assolutamente no. I Before the Dawn continuano a suonare il loro ibrido di death melodico svedese (In Flames dell’ultimo periodo), gothic (Katatonia), depressive (Sentenced) e metal in senso più ampio (Amorphis). Di minuto in minuto l’ascoltatore potrebbe mettere in pausa il lettore ed elencare i passaggi che citano questo o quel gruppo, tanto son palesi i riferimenti stilistici. Ciò che rimarrebbe fuori dall’elenco, di vera proprietà intellettuale dei Before the Dawn, sarebbero solo una manciata di secondi di arrangiamento.
Niente di nuovo sotto il sole, quindi, né per la scena metal, né, tantomeno, per la band di Saukkonen che continua a riproporre la sua solita minestra riscaldata. Al di là delle critiche al sound, però, vuoi per il passaggio alla Nuclear Blast (che ha portato una produzione sicuramente migliore), vuoi perchè questa volta son passati tre anni dall’ultimo disco (e quindi ci si è lavorato sopra un po’ di più), vuoi per l’esperienza accumulata o per l’apporto degli altri membri del gruppo, “Deathstar Rising” riesce almeno a risultare un po’ meglio del solito.
I brani son sempre orecchiabili e citazionistici, così come ci hanno abituato, ma risultano decisamente meno banali che in passato. Forse per la prima volta nella loro carriera i Before the Dawn realizzano un disco che non annoia fin dal primo ascolto e riesce a farsi ascoltare fino in fondo. Il che, visti i precedenti, non è poco.
Per concludere “Deathstar Rising” è il sesto disco, pressochè identico ai precedenti, dei Before the Dawn. Chi aveva già apprezzato la discografia di Saukkonen a discapito della mancanza di originalità, sicuramente apprezzerà anche quest’ultimo platter che sembra, per una volta, avere qualcosa in più da dire. Non si può certo gridare al miracolo, e forse neanche affermare che sia abbastanza, al massimo una sufficienza stirata, ma è sicuramente un inizio.
Tracklist:
01 The First Snow
02 Winter Within
03 Deathstar
04 Remembrance
05 Unbroken
06 Judgement
07 The Wake
08 Sanctuary
09 Butterfly Effect
10 Wraith
Alex “Engash-Krul” Calvi
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