Recensione: Dementia Tremens
Ultimamente Denver sta facendo parlare di sé per le imprese del nostro straordinario Danilo Gallinari, ormai cestista di livello assoluto. Non solo lo sport, per fortuna tiene alta l’attenzione su questa città. La scena musicale locale e del Colorado in generale non è eccelsa, ma rimanendo nel metal alcune realtà cercano di farsi strada nel duro cammino verso le vette.
In ambito death, una band interessante e da seguire in futuro sono gli Execration. Altra formazione formatasi tra il 2009 e il 2010 sono gli Expurgate. L’ambito è quello dello slam brutal, in realtà abbastanza variegato nelle sue componenti. Per definizione genere molto statico e monodimensionale, lo slam qui prodotto ha il merito di tentare qualcosa di più complesso, nel senso di uscire e cercare soluzioni anche al di fuori del quartiere. I vari stili di voce adottati, per esempio: non solo quindi l’inavvicinabile vocalità slam, ma anche altre più propriamente death.
Un altro punto a favore, dal mio personalissimo punto di vista, è la durata sia dei pezzi che dell’album in generale. I ventitré minuti totali garantiscono una potenza maggiore al tutto. Non sono solo sufficienti, ma sono necessari alla band per esprimersi al massimo. Prima ho parlato di varietà. È vero, gli Expurgate cercano sicuramente di uscire dal coro, ma in realtà ci riescono solo in parte. La capacità di scrivere pezzi non sempre uguali fa parte di questa band, però avrei insistito di più in fase di songwriting, nello studio dei riff e degli slam. Tutto fila liscio, questo sì, ma ripensando dopo l’ascolto alla buona qualità espressa, era lecito aspettarsi un po’ di più. Nonostante ciò, il livello si mantiene discreto per tutti i ventitré minuti e il consiglio è quello di ascoltare un paio di brani sopra la media come “Fermented Concubine Ingurgitation” e “Repugnant Torso Defilement”.
Un dubbio lancinante mi perseguita. Questi Expurgate sono ‘solo’ quello che hanno espresso qui oppure sono davvero in grado di correggere quelle pecche di cui ho parlato? Non sono Nostradamus ma credo che questa band di Denver, se continuerà il suo percorso viste le difficoltà interne, abbia le qualità, le idee e la possibilità di poter diventare non la ‘next big thing’ in quest’ambito, ma una grande realtà, questo sicuramente. L’unica speranza quindi è quella di poter avere materiale per un confronto futuro.
Così tutti voi, amanti delle sonorità estreme, potrete attaccarmi se quello che ho detto si rivelerà una bufala e la band scomparirà dai radar oppure eleggermi vostro profeta, in nome dell’intuito che mi ha permesso di scoprire qualcosa di buono.
Leonardo Storai
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Tracce
01. 86 1:58
02. Viscera Insuffulation 3:04
03. Fermented Concubine Ingurgitation 1.52
04. Redemption Through Seppuku 2:09
05. Methamphetamine Induced Surrogacy Malformation 1:49
06. 40oz. Facefuck 3:15
07. Repugnant Torso Defilement 3:07
08. Viscous Human Putrilage 2:55
09. Disgorging Vomitous Anomalies 2:47
Durata 23 min.
Formazione
Jaymes Gaundmann – Voce
Fuckin’ Ian – Chitarra
Devin Tauber – Basso
Chris Van Cleave – Batteria