Recensione: Demo ’05
Primo demo per i Triumph of Death, quartetto formatosi all’inizio del 2005 e proveniente dall’Isola d’Elba. Demo ’05 si presenta purtroppo un lavoro deficitario sotto parecchi aspetti fondamentali per la buona riuscita di un disco, dandomi l’impressione che i nostri abbiano voluto compiere il passo più lungo della gamba.
Dico questo perchè i Triumph of Death presentano sei brani che non lasciano il segno, denotando una mancanza di affiatamento, tecnica ed esperienza che si acquisiscono solo con il tempo. I nostri si attestano su un black metal vecchio stile, imbastardito ovviamente da qualche spunto thrash, andando a ripescare temi e soluzioni gia ampiamente sfruttate e sviluppate, senza donare il minimo tocco personale alla musica. Ma se da questo punto di vista non si può di certo incolpare una formazione al debutto, un importante mancanza dei nostri è da riscontrare sotto il profilo prettamente esecutivo. A parte qualche buono spunto i brani risultano abbastanza monotoni e privi di mordente, con una prestazione strumentale che potrebbe decisamente migliorare.
Per non parlare poi della produzione casalinga del demo, assolutamente insufficiente (neanche per gli standard di lavori di questo tipo), con le chitarre ridotte quasi a un rumore in sottofondo, coperte dalla voce sgraziata del singer Andrea Parrini (forse quello che meglio si distingue dal resto della band) e dai colpi non sempre precisi del rullante del batterista. Anche a fronte di un materiale non proprio esaltante, una produzione differente avrebbe sicuramente giovato, quanto meno per avere una percezione reale delle possibilità dei nostri. Bisogna però dire che i Triumph of Death hanno tirato fuori anche qualcosa di buono, come l’intro ambient dell’opener, o i discreti break melodici presenti nella quarta Odium. Troppo poco, decisamente in minoranza rispetto a quello che sarebbe meglio rivedere con più attenzione e magari con una maggiore padronanza degli strumenti (esempio lampante è l’assolo di chitarra in Rotten Corpse… un buon tema rovinato da un’esecuzione approssimativa).
Insomma un lavoro votato forse più dalla voglia di incidere qualcosa e cominciare a farsi conoscere nell’ambiente. A mio avviso non una mossa azzeccata, in quanto la pubblicità di cui ora godono i Triumph of Death, almeno in queste pagine, è decisamente negativa.
Stefano Risso
Tracklist:
- Gates of fate (intro) + Triumph of death
- Only a hope… death
- We want the darkness
- Odium
- It’s raining blood and flesh
- Rotten corpse