Recensione: Demo 2003
Come non dire grazie a chi con fatica sta cercando di portare in alto la musica italiana.Gli attributi quadrati del chitarrista italiano Nicola Fassi hanno avuto finalmente degna testimonianza in un demo autoprodotto, arrivatomi a casa in uno stato pietoso. Titoli dei pezzi scritti a pennarello e un disco piegato quasi in due dal tremendo viaggio, una release selvaggia che senza alcun pregiudizio inserisco nel lettore: ebbene il nostro amante delle sei corde ha curato con deliziosa maestria il suono di chitarra piuttosto che l’aspetto esteriore del suo demo, ed a considerare il risultato, la scelta è stata propria quella giusta dato che in più di 35 minuti Nicola è riuscito ad accostare ad un entusiasmante songwriting, anche un suono limpido ed accattivante. La base su cui appoggiare la micidiale statua solista consiste di un basso e di una batteria che sottolineano solo marginalmente l’imponente lavoro di chitarra e l’invidiabile metodo di stesura dei pezzi che qui fa capo a tutto. Quello che più mi ha impressionato infatti, è l’estrema elasticità mentale di questo chitarrista: penso che l’imprevedibilità sia una delle doti più pregiate per un aspirante professionista, nel giro di sette pezzi Nicola Fassi riesce a prendere strade vietate e controtempo, per sfociare improvvisamente nei sensi unici di tiratissimi assoli che non possono e non vogliono restare ancora per molto su un disco masterizzato e spedito per posta.
Indiscutibile la tecnica. Stiamo bene attenti però, questo dispettoso giovanotto supera se stesso andando oltre il puro virtuosismo chitarristico e propone nel medesimo demo una prova di grande sensibilità artistica che a differenza della tecnica non può essere raggiunta solo con l’esercizio. Nascono in questo modo pezzi che rimandano subito ai primi eccitantissimi Aerosmith anni 80 come Spot in quarta posizione, ma anche monumenti della padronanza strumentale come Rock in Blue. Se non ci siamo ancora capiti, sto parlando dell’accurato studio di grandi personaggi come Greg Howe, Joe Satriani, John Petrucci, Peter Gabriel, Steve Vai, Steve Morse…
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
01. Mah, chi può dirlo?
02. Rock In Blue
03. Risveglio
04. Spot
05. Apripa
06. Rebel Hot
07. New Miles